La nascita del Partito Democratico ha profondamente modificato il panorama politico italiano.
Lo dimostrano quanto è accaduto in questi ultimi mesi e come anche il centro-destra abbiano cambiato il proprio assetto inseguendo il progetto del PD.
Mi pare che due siano state le motivazioni che hanno consentito la nascita del PD: la richiesta di una semplificazione del quadro politico e la rinnovata capacità di unire energie e risorse in un unico progetto.
Dalla ricerca di questo valore aggiunto è nata la richiesta a due partiti di ricercare un percorso comune, di non fermarsi al particolare ma ad una visione d'insieme.
In questi anni la politica e la nostra società hanno spesso perseguito il contrario di queste esigenze: l'individualismo e l'interesse personale sono stati in primo piano fino ad arrivare ad un continuo frazionamento dei partiti, più che per differenze di idee e ideali, solo per poter diventare leader di nuovi soggetti politici.
Il Partito Democratico ha superato tutto ciò per ricercare un'unità fra più “libertà e identità”, si è proposto, per andare oltre al particolare delle singole situazioni, facendo del dialogo la sua forza.
Possiamo parlare, in questo senso, di una nuova forma di bene comune?
A mio parere sì: perché il confronto fra percorsi e cammini diversi porta a ricercare, in primo luogo, ciò che unisce e a superare le differenze per ricercare ciò che è bene per tutti.
Paolo Cova