MOZIONE AGILE EX EUTELIA DEL COMUNE DI PREGNANA

ORDINE DEL GIORNO SITUAZIONE OCCUPAZIONALE AGILE S.R.L.
APPROVATO ALLA UNANIMITA’ 


Il Consiglio comunale di Pregnana M.se, riunito in seduta aperta il 21/11/2009

 

 PREMESSO CHE : 

  • Lo scorso 22 ottobre 2009 la Direzione Aziendale di Agile srl –Ex Eutelia, azienda che raggruppa quasi 2000 lavoratori su tutto il territorio nazionale ha emesso comunicazione dell'avvio della procedura di licenziamento collettivo ed all’inizio del mese di Novembre ha inviato 1.192 lettere di licenziamento (di cui 237 su 430 lavoratori presenti presso la sede di Pregnana Milanese);
  • Da mesi i lavoratori sono impegnati con l’attuale proprietà in una vertenza a difesa dei livelli occupazionali e dei propri diritti e che nel contesto di tale vertenza nella sede di Pregnana M.se, come in diverse delle altre sedi nazionali, dal 3 novembre è in atto un presidio permanente degli stessi lavoratori;
  • Nel contesto della vertenza in corso sono avvenuti episodi di gravità assoluta che vanno dalle affermazioni, insinuazioni e minaccie nei confronti dei lavoratori contenute in comunicati e documenti ufficiali delle proprietà Eutelia, Agile, Omega, fino alla irruzione tanto grottesca quanto di stampo squadrista compiuta, nella notte del 10 novembre scorso, nello stabilimento romano occupato del gruppo Eutelia ad opera di un gruppo di guardie private guidate dal consigliere di amministrazione di Eutelia Samuele Landi
  • Eutelia SpA, operatore di servizi integrati in ambito TLC e IT nel giugno del 2009, dopo la delibera del CdA del gennaio 2009 che determinava la dismissione del ramo IT, cede ad Agile srl  (società controllata al 100% da Eutelia stessa) 2000 lavoratori provenienti dalla Getronics (ex Olivetti) e Bull Italia. Contestualmente vende la proprietà di Agile srl a  Omega SpA (società che conta circa 10000 dipendenti in tutta Italia);
  • Agile srl, sin dall'inizio, attraverso un sostanziale atteggiamento di immobilismo dei vertici aziendali fortemente pregiudizievole per le prospettive industriali della società e tale da mostrare la volontà di perseguire la dismissione della produzione del ramo di azienda acquisito e l'acquisizione anomala delle sue risorse economiche,  si pone nelle condizioni di precaria adempienza nei confronti di clienti e fornitori e, inoltre, non paga stipendi, contributi e rimborsi spese ai lavoratori acquisiti e, infine, a soli tre mesi dall'acquisizione avvia la procedura di licenziamento collettivo per 1200 lavoratori;

 CONSIDERATO CHE : 

  • Attualmente, i lavoratori vivono una vicenda le cui cause devono attribuirsi non ad “ordinarie” ragioni di crisi generale del Paese ma soltanto alla straordinaria inadeguatezza ed al cinismo fino ad ora messi in campi dalle proprietà e dirigenze aziendali succedutesi negli ultimi anni e che ciò è dimostrato in particolare, da passaggi proprietari anomali e, come chiedono formalmente i lavoratori, meritevoli di approfondimento formale da parte degli organismi di controllo preposti; dall'assenza sistematica di definizione di scenari di pianificazione e di sviluppo; da politiche antisindacali intollerabili (e sempre condannate dai tribunali del lavoro) messe in atto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori; da rapporti con le Istituzioni segnati nel migliore dei casi dall'ambiguità e da atteggiamenti palesemente dilatori e inattendibili; dall'unilaterale assenza di rispetto degli accordi e degli impegni assunti nei confronti dei lavoratori presso il Ministero dello Sviluppo economico,  per attenuare le conseguenze della crisi aziendale intervenuta;
  • quella di cui si tratta rappresenta attualmente, e nonostante la sciagurata gestione intrapresa, una delle principali realtà informatiche e di servizi IT in Italia che operano su tutto il territorio nazionale con importanti commesse pubbliche e private (es.: Ministeri, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Regioni, Province, EE.LL., etc.);

 RILEVATO CHE 

  • l'impegno dell'Amministrazione comunale pregnanese, per espressione e intervento della sua Giunta e della maggioranza consiliare è stato in questi due anni costante, particolarmente intenso ed indirizzato al sostegno dei lavoratori ed alla salvaguardia dell'integrità di un patrimonio produttivo e professionale estremamente rilevante anche per il suo territorio;
  • che tale impegno si è concretizzato formalmente attraverso numerosi strumenti di indirizzo politico, di comunicazione pubblica, di promozione istituzionale e di partecipazione al confronto tra le parti  protagoniste della vicenda e, in ultimo, di sostegno politico, economico e materiale ai lavoratori coinvolti nella vertenza in corso;
  • che, altresì, differentemente da quanto fatto dalla maggior parte delle altre regioni e provincie italiane coinvolte, finora poco è stato fatto, di concreto, dall'istituzione regionale lombarda e provinciale milanese per individuare possibili percorsi di soluzione della crisi e per porre in essere forme di sostegno ai lavoratori coinvolti, e ciò nonostante le numerose sollecitazioni pervenutagli dalle organizzazioni sindacali, dalle forze politiche e da questa stessa Amministrazione

   CHIEDE AL GOVERNO 

  • La sospensione della procedura di mobilità e il reintegro di tutti i lavoratori licenziati        

         

  • Il ricorso alla amministrazione controllata della società (procedura già richiesta da Sindacato e Lavoratori)

  CHIEDE A PROVINCIA DI MILANO E REGIONE LOMBARDIA 

·      L’attivazione , parallelamente al tavolo congiunto Crisi Occupazionali,  di un tavolo delle

     Politiche Sociali, che presti particolare attenzione e risorse economiche, alle ricadute sociali

     che la situazione pone in essere.

 ESPRIME  

la propria rinnovata solidarietà ai lavoratori di Agile s.r.l, estendendola a tutti i lavoratori del gruppo Omega in analoga e difficilissima situazione di difficoltà, e assicura la propria disponibilità concreta  a proseguire nel sostegno concreto  alla loro battaglia così come esplicitato fino ad oggi 

 IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE   

a rinnovare la richiesta di impegno della Provincia di Milano e della Regione Lombardia affinché, nell'ambito delle proprie e rispettive competenze, esse adottino con la serietà e la determinazione richiesta dalla gravità della situazione, tutte le iniziative ed assumano gli strumenti più opportuni nei confronti dell'Azienda e del Governo, anche in collegamento con le altre Province e Regioni interessate, per tutelare l'attività industriale e l'occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori in un contesto, peraltro, già segnato da una grave crisi economico-produttiva ed occupazionale.