UN DECALOGO PER LA POLITICA MILANESE

Un decalogo per la politica milanese

In vista delle elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale di Milano, e in tempi tanto

travagliati e difficili, i rappresentanti di alcuni Enti ed Associazioni espressioni del

mondo cattolico ritengono opportuno manifestare ai candidati principi e priorità

considerati necessari per l'impegno politico. Questi principi e priorità attengono sia il

piano dell’etica personale, sia il piano delle scelte strategiche e costituiscono requisiti

per il perseguimento del bene comune, la costruzione di un sistema di governance

locale realmente partecipata, il recupero della vocazione di crocevia, innovazione e

internazionalità del capoluogo lombardo.

L'Expo è un esempio di banco di prova per una Milano che vuol essere forza propulsiva

per il Paese. Si tratta di un’opportunità che non va sprecata, in quanto comporta la

realizzazione di opere destinate ad essere un investimento sul futuro, un patrimonio di

tutti, un’occasione di crescita culturale e sociale per la cittadinanza intera.

Nella ricerca di un modo nuovo di pensare la città, la cultura della convivenza, la lettura

dei segni dei tempi, la politica come servizio e con l’intenzione di suscitare risposte, tali

principi e priorità sono sintetizzati nel seguente decalogo.

L’impegno politico personale sia ispirato a principi etici quali:

1) Serietà, competenza e trasparenza dell’operato;

2) Coerenza tra vita pubblica e vita privata;

3) Legalità formale e sostanziale, lotta alle inefficienze dell'amministrazione pubblica

e ai vuoti politici, che creano le condizioni per la corruzione e per le infiltrazioni

della criminalità organizzata.

L’impegno politico istituzionale sia orientato a:

4) Ascoltare e rappresentare i bisogni dei cittadini e delle organizzazioni sociali,

produttive, culturali, in particolare dei ceti popolari e delle famiglie, oggi più

esposti agli effetti della crisi, valorizzando i luoghi e le forme in cui la comunità

civile già si esprime in modo ricco e plurale; rendere la città più a misura delle

persone nell'accesso alla casa, nei trasporti, nei servizi sociali; promuovere e

difendere il lavoro, la sua qualità e dignità, luogo di realizzazione personale e di

costruzione dei legami sociali;

5) Ripensare il ruolo del Consiglio comunale, dandogli il giusto rilievo di

rappresentanza della città e assicurando la costante presenza di Sindaco e

assessori ai lavori in aula;

6) Potenziare funzioni e visibilità dei Consigli di zona, in nome di un reale

decentramento;

7) Realizzare un confronto serio con le opposizioni, cercando anche, per quanto

possibile, soluzioni condivise.

L’orizzonte entro cui iscrivere l’impegno personale e istituzionale preveda

strategicamente di:

8) Riscoprire l'antica vocazione ambrosiana dell’accoglienza, dell’attenzione agli

ultimi, della solidarietà, raccordandola con la costruzione di un nuovo welfare;

9) Rilanciare la dimensione europea e internazionale della città;

10) Adottare un'ottica metropolitana come prospettiva dell’ideazione e

dell’azione politica/amministrativa.

                                                                            Milano, 28 marzo 2011

I firmatari:

Gianni Bottalico presidente Acli Milano, Monza e Brianza;

Luciano Caimi, presidente Città dell’uomo;

Alfredo Canavero, presidente Fondazione Giuseppe Lazzati;

Giorgio Del Zanna, presidente Comunità di Sant'Egidio di Milano;

Marco Garzonio, presidente Ambrosianeum Fondazione Culturale;

Valentina Soncini, presidente Azione Cattolica Ambrosiana;

Alessandra Tarabochia, presidente CIF (Centro Italiano Femminile) Lombardia;