CONTRIBUTO ALLA CONFERENZA PROGRAMMATICA DEL PD

CONTRIBUTO PER LA CONFERENZA ORGANIZZATIVA PROVINCIALE
Milano, 18 settembre 2011

In una fase promettente e impegnativa come quella che si è aperta dopo la vittoria di Pisapia e l’ottima affermazione del Partito Democratico a Milano e in molti altri centri dell’area metropolitana, ma mantenendo presenti difficoltà intervenute, riteniamo importante riflettere sulla fisionomia e sull’organizzazione del partito. Lo facciamo con alcuni appunti, non esaustivi, che riteniamo comunque prioritari.
Prendiamo come riferimento alcuni passaggi della relazione con cui il segretario nazionale Pierluigi Bersani ha voluto dare inizio al cammino verso la Conferenza nazionale del partito.
 

 ü  Una democrazia rappresentativa riformata.

Il PD deve essere sempre più consapevole del ruolo che vuole giocare in questo scenario dove i partiti e la politica hanno perso credibilità. Il compito dei partiti è quello di svolgere la funzione di corpo intermedio tra il potere legislativo e gli elettori, un compito importante e delicato che in una democrazia rappresentativa va curato e promosso, pena il rischio di finire per non rappresentare nessuno.Serve, per questo, un continuo contatto con gli elettori e un rapporto stretto tra partito (dal livello nazionale ai circoli) e i cittadini. Le scelte vanno condivise e costruite con i cittadini e con i livelli territoriali del partito, prima di tutto i circoli. 
Idee e proposte:
– gruppi di lavoro territoriali su tematiche specifiche non solo con iscritti (sport, welfare, trasporti, scuola…) con esiti comunicati on line
– necessità di maggiore coinvolgimento diretto dei circoli (anche virtuali)
– momenti di confronto permanenti con le rappresentanze della società civile (associazioni, sindacati vari, movimenti…)  

ü  Un partito di iscritti, elettori, simpatizzanti. 

E’ il momento di mettere in atto tutte le forme di democrazia che consentano a tutti i portatori di interessi legittimi di esprimersi sul percorso del PD. Il nostro partito rischia spesso di non essere in sintonia con gli elettori; spesso manca di proposte semplici e chiare sui temi fondamentali per la vita delle persone comuni. Il percorso di formazione delle scelte politiche deve essere trasparente, condiviso e verificabile da tutti. Bisogna urgentemente porre mano al funzionamento degli organismi interni del partito, a partire dalle Direzioni, veri luoghi vitali del partito, che devono risultare più snelle e più in grado di prendere decisioni. Vanno confermate, rivitalizzate e regolate anche le Primarie, nell’intento di renderle veramente aperte e capaci di dare indicazioni vincolanti anche nelle scelte dei candidati ai vari ruoli istituzionali. Uno spazio e un impegno crescente vanno dedicati alla questione di genere, riletta, al di fuori di ogni rivendicazionismo, secondo il criterio delle opportunità e del coinvolgimento della componente femminile che non sia solo funzionale all’adempimento di obblighi statutari.
 
Idee e proposte:
– verifica del funzionamento della Direzione provinciale, ora pletorica e spesso confusa
– momenti di confronto puntuale e non occasionale tra Direzione (o altro organismo) e rappresentanti istituzionali, anche per decidere linee comuni
– confronto tra i rappresentanti istituzionali dei diversi livelli (dal comunale all’europeo)
– mantenimento dei contatti con il “popolo” delle primarie (lettera trimestrale della Segreteria?)
– precisazione delle regole per le Primarie (soprattutto se di coalizione) anche per la designazione dei candidati al parlamento

  ü  Partito non di funzionari.

 Le persone che svolgono un ruolo politico non devono essere funzionari del partito. E’ sempre più urgente una netta distinzione tra i ruoli dirigenziali ed esecutivi (che richiede il tempo pieno), perché la trasparenza nelle scelte è un’acquisizione imprescindibile, così come la distinzione tra il partito e le organizzazioni di carattere economico e finanziario. Vanno individuate regole stringenti e trasparenti per i finanziamenti al partito in generale e, più in particolare, delle campagne elettorali. Il Pd dovrebbe anche farsi promotore di iniziative di legge che portino ad attuazione quanto stabilito dall’articolo 49 della Costituzione in merito al finanziamento e alla democrazia interna ai partiti. 
Idee e proposte:
– tempi e orari adatti anche a chi lavora
– stabilire formule certe e trasparenti per il finanziamento delle campagne elettorali ai diversi livelli (attuazione art. 49 della Costituzione)
– rendere pubblici i criteri di finanziamento e i contributi ricevuti nelle varie occasioni
– ribadire con forza la necessità di essere autonomi da qualsiasi organizzazione economica o finanziaria  

ü  Punto di equilibrio del pluralismo culturale. 

La storia che ha portato alla nascita del Pd non va né negata né dimenticata. Le grandi tradizioni culturali che stanno alla base del nuovo partito rappresentano una ricchezza da non perdere. La sfida è importante e deve portare il partito a farsi interprete di posizioni diverse , comprese quelle che derivano da una sensibilità religiosa e in particolare riguardano tematiche eticamente sensibili. Non si tratta di dar vita a nessun tipo di battaglia ideologica o post ideologica, l’obiettivo è di costruire una rinnovata riflessione che alimenti il bene comune per il futuro di un Paese che ha assoluto bisogno di contenuti e proposte. Nel Pd deve essere possibile far emergere, in un’ottica di matura laicità, le differenti posizioni come una ricchezza. La sfida da lanciare e il percorso da fare al nostro interno è verificare la possibilità (non scontata) di una sintesi: anche in vista della caduta o della fine di questo governo (che riaprirà migrazioni elettorali). 
Idee e proposte:
– costruire un lavoro di elaborazione culturale stabile e capace di rivitalizzare le tradizioni culturali fondanti del PD (coinvolgimento di ricercatori e docenti universitari)
– ipotizzare un ufficio studi provinciale?
– dare vita a occasioni di riflessione comune tra diverse tradizioni culturali su temi anche sensibili
 

 ü  Giovani 

I giovani devono poter giocare un ruolo importante nel PD così come nella società italiana. Non basta proclamarlo: è necessario che il partito si faccia primo attore di una politica che sia attenta e aperta ai giovani. L’attenzione alle politiche dei giovani non può che passare da temi forti come la casa e il futuro abitativo, la valorizzazione dello studio e della formazione, i percorsi di inserimento nel mondo del lavoro, l’attenzione alle eccellenze che vanno trattenute sul nostro territorio. Ai giovani va in contemporanea lanciato il messaggio del rischio e dell’utopia. 
Idee e proposte:
– occasioni di formazione non episodiche
– coinvolgimento di associazioni e organizzazioni giovanili (senza volerli targare)
– gruppo di lavoro provinciale dedicato e formato esclusivamente da giovani
– mettere in relazione stabile i giovani già impegnati ai diversi livelli istituzionali 

 ü  Comunicazione

E’ necessario far comprendere che il partito ha idee e proposte e non persegue unicamente una tattica opportunistica e di conquista del potere. Bisogna trovare formule in grado di chiarire le posizioni e offrire il proprio punto di vista in modo continuo, semplice e convincente.
Idee e proposte:
– occasioni di comunicazione e confronto on line (forum)
– spazi di comunicazione dedicati su emittenti TV e radio
– feste di zona o quartiere più che una lunga festa cittadina
– diffondere l’utilizzo comunicativo dei blog sfruttando tutte le opportunità della rete 

Paolo Cova, Fabio Pizzul, Marco Granelli,Andrea Fanzago, Paolo Danuvola, Luca Ghezzi, Luca Civardi,Giuseppe Meroni, Eleonora Mauri, Antonio De Monte, Costanza Silbernagl, Clelia Cosenza, Linda Bernardi Bergamini, Silvia Morosi, Francesco Mapelli, Marco Mauri, Marco Tansini, Francesco Fanari, Simone Locatelli.

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