Jabil – Nokia, Cova (Pd): 350 lavoratori a casa. Le istituzioni dovevano fare di più

Jabil – Nokia, Cova (Pd): 350 lavoratori a casa. Le istituzioni dovevano fare di più  

“Purtroppo le peggiori previsioni sul futuro della Jabil  – Nokia di Cassina de’ Pecchi si sono avverate. Il 15 dicembre scorso gli ultimi 350 dipendenti dell’azienda hanno ricevuto la lettera di licenziamento a seguito della chiusura dell’azienda. Il consiglio provinciale aveva votato all’unanimità una mozione che chiedeva di intervenire per tutelare l’occupazione. Ma ciò non è bastato. Si poteva e si doveva fare di più”. È intervenuto così Paolo Cova, consigliere provinciale del Pd, nel consiglio provinciale che si è tenuto oggi.

 

“L’unità di crisi della Provincia di Milano – aggiunge Cova – era a conoscenza della situazione, ma non è potuta intervenire perché non c’è stata una segnalazione da parte del Comune. Non è stato fatto nulla a livello regionale quando si poteva destinare risorse per lo sviluppo. E nulla è stato fatto nemmeno a livello nazionale che doveva investire su una infrastruttura urgente per le nostre aziende come la banda larga e la digitalizzazione delle Provincia”.

 

“Alla fine questi lavoratori – continua Cova – che avevano riposto fiducia nelle istituzioni si sono ritrovati soli. E ora non è solo un problema di parola data, ma di non essere riusciti a trattenere sul nostro territorio una azienda all’avanguardia con elevate competenze professionali”.

 

“Qualcosa di più – conclude Cova – doveva fare anche il Comune di Cassina de’ Pecchi. Avevamo infatti chiesto all’amministrazione comunale di vincolare le aree della Jabil – Nokia alla produzione, visto che l’appetibilità di un’area libera da utilizzare per investimenti edilizi avrebbe potuto condizionare pesantemente le sorti dell’azienda. Non sono state assunte decisioni che avrebbero potuto cambiare il destino di quella azienda, scoraggiando la proprietà a chiudere la Jabil – Nokia. Ora, a dieci giorni dal Natale tutti i 350 dipendenti sono rimasti senza lavoro”.

  

Milano, 19 dicembre 2011