Agognata pensione. Il Pd c’è
La prospettiva di una meritata pensione. Il problema degli esodati. Il Pd si sta muovendo per cercare di risolvere uno dei più grossi nodi che questo Governo dovrà affrontare. Ci ha pensato Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, nostri deputati e Damiano anche presidente della XI Commissione Lavoro. Hanno predisposto una proposta di legge il cui titolo recita “Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico”. Io ho aderito.
E i motivi sono presto detti: l’idea che ha in testa Damiano e Gnecchi è di ripristinare una certezza nella possibilità di età di pensionamento effettivo di milioni di lavoratrici e lavoratori, restituendo loro quella serenità perduta nel corso degli ultimi anni, caratterizzati da un completo stravolgimento del sistema previdenziale. La proposta è di garantire modalità omogenee di uscita dal mondo del lavoro a tutte le categorie di lavoratori, pubblici, privati e autonomi.
E – detto in estrema sintesi – di prevedere forme di flessibilità di pensionamento, le quali, attraverso un sistema di penalizzazione e premialità in tema di assegno pensionistico, consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di poter decidere, all’interno di un range variabile tra i 62 e i 70 anni di età, con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un certo importo di assegno, il momento della cessazione dell’attività lavorativa.
Sarebbe importante passasse. Anche per un giusto ricambio generazionale.
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Cosa succede in Afghanistan
Mercoledì mattina il Ministro della Difesa Mario Mauro ha riferito alla Camera su quanto avvenuto in Afghanistan con l’attentato ai militari italiani e l’uccisione del giovane capitano dei bersaglieri Giuseppe La Rosa. Il nostro sfortunato e coraggioso militare, che tutti coloro che lo conoscevano hanno elogiato per il suo carattere solare, vista l’impossibilità di evitare l’esplosione della granata, si è posto come scudo tra lui e i suoi colleghi.
Inoltre, non è vero quanto detto dai talebani che a compiere l’attentato sia stato un bambino, ma, come è stato accertato, si è trattato di un giovane adulto. Chiaramente, la prima versione serviva ai talebani per cercare di creare consenso nella popolazione.
Al di là del tragico fatto, la relazione di Mauro alla Camera è servita per sapere che la missione in Afghanistan avrà il suo termine naturale nel dicembre 2014, quando tutte le consegne saranno passate all'esercito locale. Infatti, attualmente il 75% del territorio e sotto il controllo dell'esercito afghano.
E’ evidentemente necessario che le forze armate di casa diventino autonome e siano in grado di tenere sott’occhio tutto il Paese.
Ciò che fa grande le associazioni
Lo scorso fine settimana ho partecipato a tre iniziative organizzate da realtà differenti e con modelli diversi, ma con un fine comune.
A Sesto San Giovanni l’assessore alle Politiche sociali Roberta Perego ha promosso una iniziativa con le associazioni che operano nel sociale, nello sport e nella formazione denominata “Un, due, tre stella”. Un chiaro esempio di volontariato e istituzioni che collaborano per promuovere la coesione nel territorio.
La seconda iniziativa si è tenuta a Milano, al quartiere Calvairate-Ponti, dove il Comitato inquilini, l’associazione Luisa Berardi e altre realtà hanno concluso il loro anno di attività con una festa che ha colorato la piazza. Singole associazioni si muovono per dedicare il loro tempo e le loro capacità per migliorare la qualità della vita di un quartiere difficile.
Infine, la terza iniziativa è stata al Parco delle Cave. Qui i componenti dell’Associazione Amici della Cascina Linterno si sono spesi per anni per recuperare un pezzo della storia milanese. Ora la rinnovata sinergia con l'amministrazione comunale milanese sta permettendo di mettere in sicurezza la memoria storica di un territorio.
Contro ogni mafia
La Camera ha votato all’unanimità l’istituzione della nuova Commissione Parlamentare Antimafia. Dal un punto di vista della politica è lo strumento migliore per agire su questo fronte, ma in generale è un bel segnale per contrastare la malavita organizzata.
Spero che questo nuovo organismo sia in grado di dare maggiore concretezza e maggiore incidenza alla lotta contro tutte le mafie.
Per noi lombardi, di questi tempi, forse è ancora più importante di prima: ricordo che nella nostra regione si sta organizzando un evento che se da un lato può rimanere nella storia, dall’altro rischia di sollevare appetiti spaventosi. Sto parlando naturalmente dell’Expo: quando in Italia si muove un progetto del genere, la malavita è sempre pronta ad allungarci le mani.
Spero che la nuova commissione serva anche a evitare che qualcuno ci rovini questa grande festa.