Soppressione Treni Interregionali Milano-Venezia
Il 9 Luglio scorso la Regione Veneto ha comunicato in via ufficiale la decisione unilaterale di sopprimere, a partire dall’entrata in vigore del prossimo orario invernale (15 Dicembre 2013), le quattro coppie di treni interregionali che collegano Venezia con Milano.
Gli unici treni che percorrono l’intera tratta con risparmi economici sul prezzo del biglietto, rispetto ai costosi Freccia Bianca, che vanno dal 50% al 70% a secondo del percorso.
Questo provvedimento si allinea perfettamente a uno precedente che aveva già soppresso tutti gli Intercity che percorrevano la tratta, sostituendoli con i più costosi Freccia Bianca.
Sopprimendo anche gli Interregionali i viaggiatori si troveranno senza alternative.
E' bene precisare che sulla linea ferroviaria Milano-Venezia, la seconda per importanza del territorio nazionale, viaggiano ogni giorno una media di 36.000 pendolari che prendono questi treni per recarsi al lavoro, a scuola e all' università.
Da parte del Consiglio Regionale Lombardo c'è stata disponibilità a impegnarsi a mantenere gli interregionali, mentre il Consiglio Regionale Veneto resta fermo nelle sue posizioni.
La denuncia per questa drammatica situazione arriva dal comitato dei "Pendolari Indignati" che ha lanciato una petizione e raccolto più di 25.000 firme in meno di un mese, e dall'Unione degli Universitari, il più grande sindacato studentesco nazionale, visto l'alto numero di studenti pendolari e fuori sede coinvolti.
L'UDU si è mobilitato organizzando,con l'aiuto dei comitati di pendolari, una staffetta che partirà venerdì 25 ottobre dalla sede del Consiglio Regionale della Lombardia per arrivare fino in Consiglio Regionale del Veneto portando come testimone proprio la mozione approvata all'unanimità il 10 settembre dal Consiglio Regionale della Lombardia a simboleggiare l'impegno nei confronti dei pendolari per il mantenimento degli interregionali Mi-Ve.
Non possiamo rimanere indifferenti davanti a questa situazione e alle sue conseguenze.
In un periodo di crisi come questo, non possiamo permettere che il trasporto pubblico sia tagliato andando a penalizzare ancora una volta i lavoratori, le famiglie e gli studenti lavoratori, ai quali un aumento nella spesa dei trasporti andrebbe a pesare ulteriormente sul reddito.