Le dimissioni del Ministro delle Politiche Agricole On. Nunzia De Girolamo non sono arrivate in modo inaspettato. Ha contribuito l’indagine in corso a Benevento sul sistema di gestione della Sanità locale che ha visto coinvolta anche la De Girolamo, ha fatto la sua parte anche la presenza di più ministri della componente alfaniana nel governo Letta.
Sul primo punto lascio alla magistratura il compito di accertare la verità e di verificare la correttezza dei comportamenti anche dell’On. De Girolamo, mentre voglio soffermarmi su un altro punto che non viene preso in considerazione.
In meno di 6 anni si sono succeduti 5 Ministri della Politiche Agricole, in ordine dal 2008 Zaia Galan Romano Catania e De Girolamo, ed ora l’interim a Letta. Un dato veramente sconfortante per un settore primario come quello dell’agricoltura che è attualmente il secondo per produzione di PIL italiano e primo per export.
Una mancanza assoluta di programmazione a lungo respiro, dove la precarietà parte proprio da chi deve dare le linee politiche di sviluppo del nostro settore agroalimentare. E’ vero che l’agricoltura ha un numero basso di occupati ed in alcuni casi anche per poche settimane all’anno, ma la forza del settore della trasformazione alimentare dei nostri prodotti di qualità non può essere abbandonata così. Mi auguro che nei prossimi giorni si continui ad investire sull’agricoltura e sui prodotti alimentari italiani di qualità che ci vengono invidiati da tutto il mondo.