NEWS DAL PARLAMENTO 2 MARZO

Un anno a Roma


E’ già passato un anno. Dodici mesi a Roma, nel centro nevralgico della politica italiana. Come è andata? Per raccontare questi miei primi 365 giorni di legislatura, ho pensato di incontrare tutti coloro che vogliono saperlo. Mi sembra, infatti, giusto e necessario, a questo punto, fermarmi a rendicontare la mia attività e affrontare con voi il quadro politico attuale.

Ad ora ho messo in calendario due date, una sabato 15 marzo 2014, alle ore 9.45, a Milano città, nella sede della Cooperativa Ortica, in via San Faustino 3. L’altra venerdì 28 marzo, alle ore 21.00, nella zona sud est della provincia, esattamente al Circolo Pd di Gorgonzola, in via Leonardo da Vinci 1/a.

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L’Italia di Renzi


Un discorso a braccio, fatto con la sicurezza di chi ha un’idea di Italia ben chiara in testa. E’ quello che Matteo Renzi, neo Presidente del Consiglio, ha fatto alla Camera, per ottenere il voto di fiducia. Alcuni punti di quanto ci ha detto, meritano di essere sottolineati qui, in quanto mi sembrano particolarmente rilevanti per il nostro futuro.

Prima di tutto le riforme. Non perché sia una questione di puntiglio, ma perché l’Europa ha bisogno dell’Italia, ha precisato Renzi. Quindi, bisogna partire subito con la riforma della legge elettorale, con la revisione costituzionale che superi il bicameralismo e ricalibri il rapporto tra Regioni e autonomie. E poi via con il lavoro, il fisco, la pubblica amministrazione, la giustizia.

Però, prima ancora di queste, Renzi ha posto in cima alla lista un’altra questione: la scuola. Il Presidente ha ragione: non è credibile un Paese che non mette in cantiere la stabilità di aule ed edifici scolastici ancora prima dei conti. Perché è un fatto di dignità e onore. E di pari passo va affrontato il tema della valorizzazione degli insegnanti e del loro ruolo.

Ricordo anche il passaggio su come riportare la politica vicina alle persone: principalmente adeguando rimborsi e stipendi degli amministratori locali, ma anche riducendo il numero dei parlamentari, semplificando, abbassando al minimo i costi. Perché è sacrosanto: prima di chiedere sacrifici ai cittadini, diamo il buon esempio noi.

E ancora: il lavoro. E’ un’emergenza drammatica. Ci vogliono ideali, condivisione, momenti di confronto. Non è un tema da giuslavoristi, ma da portare fuori dal palazzo e nelle aziende.

Strettamente legata, perché sempre di professione si tratta, è la questione delle pari opportunità: il Governo deve prendere un impegno serio, perché nelle aziende pubbliche, nelle posizioni apicali, donne manager competenti si sono affermate e sono pezzi della classe dirigente del Paese. Non si vede perché non debba diventare la regola, anziché l’eccezione.

Dopo il mio intervento nel dibattito in Aula, ho meritato anche una citazione: Renzi ha ricordato le mie parole sull’agricoltura, assicurando che anche in questo settore è arrivato il momento di dire basta alle chiacchiere vuote.

Infine, condivido pienamente alcune delle affermazioni fatte dal nuovo Presidente: l’Italia non ha finito il proprio tempo. La politica è una cosa seria che serve. La pagina più bella che questo Paese deve vivere, non l’ha ancora vista. Toccherà a ciascuno di noi realizzarla.


Giù le mani dall’ambiente


Quattro nuovi reati, aggravanti per mafia, sconti di pena per chi si ravvede, condanna al ripristino e raddoppio dei tempi di prescrizione. Non c’è più trippa per gatti per chi intende ledere uno dei nostri beni più grandi: l’ambiente. Alla Camera abbiamo approvato a larga maggioranza la proposta di legge che introduce nel Codice penale nuovi reati ambientali. Il testo è stato approvato con 386 sì, 4 no e 45 astenuti, ovvero Lega e Forza Italia (ma come mai?) e ora passa al Senato.

Vi sintetizzo le principali novità della nuova norma. Innanzitutto il reato di disastro ambientale punisce con il carcere da 5 a 15 anni chi altera gravemente o irreversibilmente l'ecosistema o compromette la pubblica incolumità. Poi l’inquinamento ambientale che prevede la reclusione da 2 a 6 anni (e la multa da 10 a 100mila euro) per chi deteriora in modo rilevante la biodiversità, anche agraria – e questo è importantissimo – o l'ecosistema o lo stato del suolo, delle acque o dell'aria. Scattano aumenti di pena se i delitti sono commessi in aree vincolate o a danno di specie protette.

Il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività ora colpisce con la pena del carcere da 2 a 6 anni (e multa da 10 a 50mila euro) chi commercia e trasporta materiale radioattivo o chi se ne disfa abusivamente.

L’impedimento del controllo, ovvero negare od ostacolare l'accesso o anche intralciare i controlli ambientali, porta alla reclusione da 6 mesi a 3 anni. L’aggravante ecomafiosa si ha invece in presenza di associazioni mafiose finalizzate a commettere i delitti contro l'ambiente o a controllare concessioni e appalti in materia ambientale.

Chi si ravvede aiutando i magistrati a individuare colpevoli o provvede alla bonifica e al ripristino di ciò che ha danneggiato, avrà uno sconto di pena. Ma, in ogni caso, in caso di condanna o patteggiamento della pena è sempre ordinata la confisca dei beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato. E ci può anche essere una condanna al ripristino, dunque al recupero dello stato dei luoghi a carico del condannato.

Con le tasse abbasso le tasse


Alla Camera abbiamo definitivamente approvato il disegno di legge delega fiscale, di iniziativa parlamentare, con 309 favorevoli. Otto mesi di lavoro per autorizzare di fatto il Governo a riscrivere il sistema fiscale. Tra le novità, il 730 precompilato e inviato a casa dei lavoratori dipendenti pubblici e pensionati. Ma anche un concetto del tutto nuovo di intendere le tasse: quanto verrà recuperato dal contrasto all’evasione fiscale confluirà nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale. In altri termini, con le tasse finora non pagate da alcuni si abbasseranno le tasse di tutti.

Altro aspetto importante, si allarga la platea delle categorie che potranno detrarre gli scontrini. Un altro modo per scoraggiare l’evasione.

Importantissimo, poi, il capitolo riguardante la revisione del catasto dei fabbricati, che dovrà rivedere gli estimi per metri quadrati e non più per numero dei vani. La rendita finale dovrebbe, dunque, risultare più corretta e consona.

Avevo già parlato tempo fa del contrasto al gioco d’azzardo patologico, le cosiddette ludopatie, dove fondamentalmente viene riconosciuto il ruolo dei Comuni nell’autorizzare sale da gioco.

Voglio sottolineare anche le iniziative a favore dell’ambiente, con sgravi sugli immobili in caso di opere di adeguamento alla normativa in materia di sicurezza e di riqualificazione energetica e architettonica.