NEWS DAL PARLAMENTO 25 MAGGIO

 

 

Casa ed Expo: c’è la legge

Alla Camera abbiamo approvato il decreto legge sulle Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015, che ora è legge e mobilita quasi 2 miliardi di euro.

Vediamo gli interventi più importanti. Intanto, chi occuperà abusivamente una casa, anche se vuota, non avrà gli allacciamenti né di gas, né di luce, né di acqua, né otterrà la residenza. Viene previsto un bonus mobili ed elettrodomestici fino a 10mila euro che viene svincolato dalle spese di ristrutturazione dell’immobile. Per i canoni concordati viene stabilita una cedolare secca al 10%, anche se solo per le città e i comuni più popolosi o colpiti da calamità naturali.

Sempre sulla casa, sono stati stanziati oltre 325 milioni di euro in più per il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, mentre per gli inquilini che hanno denunciato l'affitto in nero vengono prorogati, fino al 31 dicembre 2015, i benefici di pagare meno e restare nell’abitazione.

Gli appartamenti ex LACP si potranno vendere solo agli inquilini e le risorse devono essere destinate unicamente ad aumentare il patrimonio abitativo dell’istituto.

Per quanto riguarda i provvedimenti a favore di Expo, sono stata stanziati 25 milioni al comune di Milano per l'organizzazione . E’ stabilita poi una deroga per la società Expo2015 rispetto al Codice degli appalti per i contratti di sponsorizzazione e le concessioni di servizi. Sempre nell’alveo della grande esposizione, si concede a Milano una proroga nell’utilizzo dei proventi da concessioni edilizie e sanzioni per la manutenzione del verde e delle strade.

 

E ora Tasi

Ne parliamo e ne leggiamo continuamente, ma forse non tutti sappiamo esattamente cos’è, come si applica e quando verrà pagata. E’ la Tasi, l’acronimo di Tassa dei servizi indivisibili e ha preso il posto dell’Imu (Imposta municipale unica). Inoltre, è una componente della Iuc (Imposta unica comunale) ed è diretta a coprire il costo per i servizi indivisibili forniti dai Comuni, quali illuminazione, sicurezza stradale, gestione degli impianti e delle reti pubbliche, anagrafe, arredo urbano.

Per che cosa si paga? Per i fabbricati, le abitazioni principali, le imprese e le aree edificabili, esenti i terreni agricoli e le aree scoperte, e si calcola sulla base imponibile della rendita catastale della prima casa. Tant’è che sulle altre proprietà, come sapete, resta in vigore l’Imu. Per il calcolo della tassa sull’abitazione contano l’estensione della casa, il terreno e la categoria catastale.

Va ricordato che anche chi è in affitto, seppure in percentuale, deve pagarla.

Per il 2014 l’aliquota è fissata al 2,5 per mille, ma i Comuni possono prevedere un leggero aumento e, sebbene il Ministero dell’Economia abbia fissato la scadenza al 16 giugno, se le amministrazioni non hanno deliberato entro il 23 maggio, slitterà a settembre, sempre verso la metà del mese.

Come per il resto d’Italia, anche in Lombardia non tutti i Comuni hanno deliberato. Ci sarà, quindi, chi tra poco pagherà la prima rata e chi rimanderà tutto a dopo l’estate.

La Iuc (che prevede anche la Tari, la nuova tassa rifiuti), introdotta dalla legge di stabilità 2014, è una imposta destinata al Comune, quindi al funzionamento delle nostre città e dei nostri paesi che, già vent’anni fa, l’autonomia impositiva ha in qualche modo lasciato liberi (o soli) di pensare al proprio sostentamento. Perciò, è un sistema per contribuire alla stessa società, piccola o grande che sia, in cui viviamo a da cui giustamente pretendiamo servizi efficienti.

 

Salviamo le api

Le api e gli altri insetti impollinatori dai quali dipendono l’agricoltura e l’orticoltura, indubbiamente affrontano molte minacce sia a causa della diffusione di malattie e parassiti sia a causa dell’esposizione multipla a residui di pesticidi. Per garantire un elevato livello di protezione, devono essere predisposti piani d’azione coordinati che ne impediscano una crescente moria.

Cosa serve, dunque, per rimediare ai danni che anche in quest’ambito ha prodotto tutto sommato l’uomo? Lo dico in una risoluzione di cui sono primo firmatario e che andrà in discussione in Aula, alla Camera, lunedì 26 maggio.

Impegno il Governo a effettuare un’indagine epidemiologica ad opera dei veterinari per giungere ad una diagnosi in merito alla moria delle api, a ribadire il divieto dell’uso di antibiotici e sulfamidici negli allevamenti, a predisporre tutta una serie di politiche volte alla prevenzione e, dunque, alla formazione dei veterinari, da organizzarsi a livello regionale, con appositi centri di riferimento, ed anche ad alleviare il carico di burocrazia per gli apicoltori stessi.

Per chi fosse interessato a seguirmi in diretta, intervengo in Aula dalle 15.30: mi potrete vedere a questo link http://webtv.camera.it/home  o ascoltare alla radio sul canale Rai Parlamento o Radio Radicale.

 

Se l’Europa si sceglie con il tifo

Tra poche ore si conoscerà il risultato delle consultazioni di questa domenica, ma prima di sapere come è andata – ne parleremo magari nella prossima news – voglio fare qualche considerazione sulla campagna elettorale.

​I partiti dell'opposizione l’hanno impostata come un sondaggio sul Governo, tant’è che io stesso ho partecipato a dibattiti e confronti dove il tema principale non era il programma elettorale per l’Europa dell’uno o dell’altro, ma i famosi 80 euro in busta paga. Dunque, poco e niente di ​europeo e solo se il conduttore richiamava i presenti a trattare il tema.

​Come già altre volte, anche in questa occasione ha prevalso una sorta di tifo da stadio a favore o contro un determinato partito. Dunque, da parte di alcuni non c’è stata una scelta politica sull'Europa o rispetto a ciò che si considera il bene dei cittadini.​ Un modo di agire dei politici che alla fine genera solo elettori che votano di pancia e non con ponderata cognizione.

Eppure, dalla crisi che attanaglia l’Italia e, appunto, l’intera Europa, si esce anche dando il giusto valore alle vicende. Perciò non stupiamoci, poi, se qualcuno avrà scelto partiti o persone sbagliate perché si è limitato a “fare il tifo”, anziché leggere i programmi e scegliere di conseguenza, e quindi saprà solo criticare l’Europa per quello che fa. La responsabilità sarà tutta degli elettori che hanno scelto, anche con le preferenze, i propri rappresentanti.​