La mia idea di politica e quei valori da declinare
Le ultime elezioni politiche hanno fatto sì che nel centrosinistra iniziasse un momento di riflessione e di verifica. L’obiettivo è quello di ripensare un percorso per tornare a governare il Paese e cambiare in meglio la vita dei cittadini. Ripartire, dunque, dai problemi reali delle persone, dalle proposte concrete portate avanti con costanza e impegno pensando all’Italia e guardando all’Europa.
Mi inserisco in questa riflessione con due considerazioni. La prima: è il momento di superare personalismi e modi di intendere la politica come fine a sé stessa. E’, ora più che mai, servizio, cura per la vita dei cittadini, capacità di interpretare ciò che avviene nella nostra società. E’ chiamata ad affrontare le problematiche per governarle, dirigerle, costruire un futuro migliore, più sostenibile volto al benessere di tutti. Pensare di fare politica solo per affermarsi, non costruendo nulla, non provando nemmeno a cambiare i pronostici in campo, non è il mio percorso e non dovrebbe esserlo nemmeno per il centrosinistra.
La Seconda considerazione: ho notato che, in questi giorni, il dibattito politico è volto a sottolineare la necessità di non perdere i propri valori di riferimento, le proprie radici. Io credo che ciò si possa benissimo fare se però facciamo lo sforzo di declinarli nella situazione attuale, adattandoli al mondo di oggi. I valori, infatti, possono restare identici: è il modo in cui vengono adeguati alla società che cambia. Ne è un esempio in questo la Chiesa: il Vangelo in duemila anni non è mai cambiato, ma la capacità della Chiesa, in tutti questi secoli, è stata quella di saper declinare gli insegnamenti, leggere quello che avveniva nei tempi e attuare quei valori nella vita quotidiana e concreta di tutti i giorni.
Il parco non si tocca
Il progetto di legge, voluto dalla Lega, che governa Regione Lombardia, volto a modificare la governance del Parco agricolo Sud, ha portato sotto al Pirellone, sede del consiglio regionale, molti sindaci, cittadini e associazioni. La proposta, che andrà in Aula giovedì 1 e venerdì 2 dicembre, permette alla Regione di mettere le mani su un territorio di quasi due milioni di abitanti, togliendo alla Città metropolitana e a ben 61 Comuni milanesi la gestione di uno dei parchi più importanti della Lombardia. La Giunta regionale ha deciso di modificare alcune disposizioni della legge, istitutiva del parco stesso, avocando a sé i poteri gestionali e decisionali, dalle nomine al governo delle risorse.
Una proposta che il Pd ha da subito avversato, perché i parchi appartengono ai territori ed è con loro che la Regione avrebbe dovuto condividere tutte le modifiche, invece di calarle dall’alto. La Giunta Fontana ha attuato una modalità che rischia di pregiudicare il parco e le sue finalità istitutive di sviluppo sostenibile di cui l’attuale gestione è garante. C’è sicuramente bisogno di risorse, di personale e di alcune modifiche che però devono essere discusse con i sindaci, con le associazioni e quindi con i cittadini, perché i parchi non hanno colore, ma sono dei cittadini che li vivono. Speriamo che in questi giorni Regione ascolti i territori e ritiri la legge così per come l’ha pensata e voluta.
Caregiver: un sostegno alle famiglie
Un importante primo passo avanti nel sostegno alle famiglie nell’assistenza dei propri cari fragili, è stato fatto dal consiglio regionale con l’approvazione del progetto di legge sul caregiver familiare, cui il Pd aveva contribuito fattivamente con la presentazione di una prima bozza ancora nella scorsa legislatura. È iniziato così un percorso che rappresenta un punto fermo, ma a cui occorre dare.
Prima di tutto serve una legge nazionale, perché la Regione non ha le competenze per legiferare sull’intera materia. Inoltre, le risorse messe a disposizione dalla legge, 300mila euro all’anno, non sono affatto sufficienti a garantire un sostegno reale a tutti i caregiver e per questo il nostro Gruppo presenterà già nella prossima sessione di bilancio emendamenti perché i fondi da stanziare siano aumentati. È necessario, inoltre, che siano potenziate le misure B1 e B2 per i disabili gravi e gravissimi, e l’assistenza domiciliare, essenziale a garantire un sostegno alle famiglie.
La Milano dei piccoli negozi
Stimolare i processi di rigenerazione, di intere aree come di singoli edifici dismessi o degradati, accrescere la qualità urbanistica e valorizzare la qualità dello spazio pubblico, soprattutto le reti a vocazione pedonale nei quartieri. Con questi obiettivi la Giunta del Comune di Milano ha approvato una delibera volta a favorire e ad agevolare la presenza di piccoli esercizi commerciali e attività artigianali negli ambiti cittadini interessati da interventi di rigenerazione urbana e nei nuclei storici esterni, da Baggio a Chiaravalle.
Si tratta di tutte aree di particolare interesse per l’amministrazione comunale in cui possono essere progettati interventi urbanistico-edilizi e iniziative sociali che includono la riqualificazione dell’ambiente costruito, la riorganizzazione dell’assetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature e infrastrutture, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti, il risanamento del costruito. Lo stesso principio anima la volontà del Comune di favorire lo sviluppo e la diffusione di attività commerciali poste ai piani terra degli edifici, che possano contribuire a rivitalizzare il quartiere e a diventarne nel contempo presidio di sicurezza e socialità.