Legge elettorale, un mio commento
E’ dall’inizio della legislatura che sento dirmi di arrivare a stringere un accordo sulla legge elettorale con tutte le forze politiche presenti in parlamento. PD, Fi, LN, M5S e SVP hanno trovato la mediazione nel testo della legge elettorale votato dalla Commissione Affari Istituzionali. Altri gruppi hanno fatto prevalere altre logiche e non hanno voluto raggiungere questo accordo.
Personalmente ritengo che sia stato una occasione notevole e importante per il paese, ognuno aveva rinunciato a qualcosa per arrivare a costruire insieme una legge elettorale.
Accettare di sostenere quel testo voleva dire che non si apportavano modifiche, se non condivise da tutti.
Eppure I Grillini hanno fatto prevalere ancora il proprio interesse di bandiera dichiarando che avrebbero approvato l’emendamento.
E’ molto facile chiedere e dire che bisogna trovare l’accordo con tutti, alcune volte lo sento dire come se fosse scontato. Cosi non è, richiede molta pazienza ed alcune volte troncare ogni accordo e sempre è il percorso per bloccare la politica e lasciare il vuoto. Un mezzo per evitare che la politica possa decidere e arrivare a governare, mentre ci si può riempire la bocca delle belle parole…. “Si poteva fare di meglio o si poteva fare altro….”
Legge elettorale, cosa è accaduto
Avete visto e sentito tutti dalle cronache cosa è successo questa settimana alla Camera. Ma preferirei raccontarvelo da protagonista.
Sapete anche che era stato stretto un accordo a quattro tra Pd, Fi, M5s e Lega sulla legge elettorale proporzionale detta alla tedesca con sbarramento al 5%. Giovedì mattina, dopo giorni di lavori sul testo in commissione, su un emendamento presentato da una deputata di Fi sui seggi uninominali del Trentino Alto Adige, il voto a scrutinio segreto che avrebbe dovuto bocciare la proposta, ha fatto prevalere i favorevoli per 270 a 256.
Il M5S aveva dichiarato pubblicamente in aula il suo voto a favore dell’emendamento prima della votazione, facendo saltare il faticoso accordo fra i partiti.
In Aula si è scatenata la bagarre, anche perché per pochi secondi il tabellone, per un errore tecnico degli addetti alla votazione elettronica, ha fatto apparire i voti in chiaro: invece di spuntare le palline tutte azzurre, come accade per le votazioni segrete, si sono viste le palline rosse e verdi, come accade per quelle palesi.
Al termine della seduta si è, infatti, deciso di rinviarla in Commissione Affari istituzionali. Il resto è cronaca di questi giorni: tutto è sospeso.
Il cyberbullismo ha le ore contate
Nelle scorse settimane, abbiamo approvato definitivamente la proposta di legge contro il cyberbullismo. Il provvedimento prevede un complesso di misure volte alla prevenzione e al contrasto, con particolare attenzione alla tutela dei minori, sia autori, sia vittime di illeciti, privilegiando azioni di carattere formativo-educativo. In particolare, il minore vittima di episodi di cyberbullismo, nonché il genitore, potrà chiedere al gestore del sito Internet, del social media o del servizio di messaggistica di oscurare, rimuovere o bloccare i dati personali diffusi in rete. Se i gestori non si attivano tempestivamente, l’istanza potrà essere inoltrata al Garante per la Privacy che interviene entro 48 ore.
Sul lato della prevenzione, la legge introduce l’adozione di linee guida da parte del Ministero dell’Istruzione, l’individuazione in ogni scuola del docente referente per il contrasto del cyberbullismo, il coinvolgimento degli studenti, il rafforzamento dei programmi di educazione all’uso consapevole della rete, il finanziamento di progetti elaborati da reti di scuole per il contrasto del cyberbullismo e l’educazione alla legalità. È previsto inoltre l’obbligo per il dirigente scolastico di informare i genitori dei minori coinvolti, di attivare percorsi di sostegno alle vittime e di rieducazione dei bulli.
In proporzione alla gravità degli atti, dovranno essere previste specifiche sanzioni disciplinari nei regolamenti di istituto. Un tavolo tecnico istituito presso la Presidenza del Consiglio avrà il compito di elaborare un piano d’azione integrato per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, monitorare il fenomeno con la collaborazione della polizia postale e lavorare a un codice di regolamentazione per gli operatori della rete e promuovere campagne informative e di sensibilizzazione. È stato inoltre introdotto l’ammonimento da parte del questore, allo scopo di evitare l’azione penale e rendere al tempo stesso il “bullo” consapevole della gravità dell’atto compiuto. Vengono stanziati 203.000 euro all’anno nel triennio 2017-2019.
Vi spiego il “Dopo di noi”
Venerdì 16 giugno, alle 21, all’auditorium “La vecchia filanda” di via ai Campi 5, a Cambiago, interverrò a una conferenza per spiegare la legge 112 del giugno 2016, a un anno dalla sua approvazione ed entrata in vigore, sul “Dopo di noi”. Organizzato dal Circolo Pd di Cambiago e dalla lista “Uniti per Cambiago”, l’incontro ha un titolo significativo: “Favorire il benessere, l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità grave”.