News dal Parlamento

Una Pasqua di riflessioni

L’immigrazione gestita con modalità più umane e anche più corrette. La situazione della Siria e la possibile soluzione, il lavoro per i cittadini italiani e la salute di tutti noi. Questi i temi della newsletter pasquale che ricalcano esattamente ciò che questi giorni di festa ci insegnano.

E con queste riflessioni auguro a tutti voi e alle vostre famiglie una Buona Pasqua.

 

Un nuovo modo di intendere l’immigrazione

A pochi giorni dall’approvazione definitiva della legge sui minori stranieri non accompagnati, alla Camera abbiamo dato il via libera al decreto sull’immigrazione che, per la prima volta, affronta la questione dei flussi migratori in modo strutturale. Il provvedimento è quello recante disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale, già approvato dal Senato. Non si tratta di soluzioni temporanee o emergenziali, dunque, ma di misure organiche e procedimenti efficaci per affrontare e gestire il fenomeno migratorio nella sua estrema complessità.

Il testo si muove su due binari paralleli: garantire l’accoglienza e l’asilo a chi ne ha effettivo diritto e rendere efficaci le espulsioni e i rimpatri di chi non ne ha i requisiti. Obiettivo di fondo: accorciare i tempi di entrambe le pratiche, nella consapevolezza che le lunghe attese non sono solo inaccettabili da un punto di vista della dignità umana, ma possono aumentare il rischio di comportamenti illegali.

Per il nuovo iter del diritto di asilo, il provvedimento prevede un potenziamento degli organi preposti: le Commissioni territoriali per l’asilo e i Tribunali che si occupano più spesso di immigrazione e protezione internazionale. Nei Tribunali sedi di Corte d’Appello sono istituite 26 sezioni specializzate in materia di immigrazione, cui verranno assegnati magistrati dotati di specifiche competenze o formati tramite specifici corsi.

Il Ministero dell’Interno potrà assumere, tramite concorso, fino a 250 persone altamente qualificate per permettere alle Commissioni di fronteggiare il boom di domande di richiesta di asilo. E nuovo sarà il modello processuale. Ma soprattutto la legge prevede un percorso di integrazione dei migranti nel tessuto sociale. Ma nel contempo diverranno più efficaci le misure di rimpatrio e le espulsioni, grazie allo scambio di dati informatici, a un nuovo modo di intendere i Cie e a una reale effettività dei provvedimenti di espulsione.

Accanto a queste norme, viene rafforzata la sicurezza e l’operatività della rete diplomatica e consolare in Africa con l’incremento del contingente di personale locale impiegato e con l’aumento della spesa per l’invio di personale dell’Arma dei Carabinieri.

 

Cosa succede in Siria

Dopo quello che è successo in Siria, il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Angelino Alfano, è venuto alla Camera per un’informativa urgente del Governo. E come prima considerazione ha detto che la risposta americana viene ritenuta proporzionata, motivata e comprensibile e che apre una finestra di opportunità da cogliere per perseguire la soluzione politica e rilanciare il negoziato sotto la guida delle Nazioni Unite.

Nel contempo è emerso dal G7, che si era appena tenuto, che occorrerà chiedere a Putin di esercitare pressioni su Assad affinché rispetti in maniera vera, effettiva e durevole “il cessate il fuoco” e ponga le condizioni minime per il rilancio negoziale.

L’Italia, tuttavia, continua a non credere in soluzioni militari del conflitto, tanto meno lasciando alla Russia la promozione di una transizione politica credibile e sostenibile in Siria. E se ogni crisi presenta qualche opportunità, in questo caso la migliore è rilanciare in maniera concreta il negoziato.

Alfano ha, inoltre, cercato di sollecitare l’Iran ad esercitare tutta la propria influenza sul regime siriano affinché siano evitati nuovi attacchi sui civili, eliminate completamente le armi chimiche e assicurato il cessate il fuoco.

Dal G7 i Paesi del mondo hanno portato casa anche una dichiarazione sulla non proliferazione, il disarmo e un’altra sul cyberspazio. E per quanto riguarda la Siria, sono stati ribaditi il sostegno al dialogo politico di Ginevra secondo quanto previsto dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza, la centralità del ruolo delle Nazioni Unite nel processo negoziale e il nostro impegno per garantire l’integrità territoriale. Sono stati, inoltre, esortati la Russia e l’Iran a svolgere un ruolo costruttivo e a usare la propria influenza per convincere Damasco ad adempiere agli obblighi internazionali in materia di uso di armi chimiche.

 

Meno liste d’attesa

In settimana abbiamo approvato una mozione in materia di liste d’attesa per le prestazioni del Servizio sanitario nazionale ed esercizio della libera professione intramoenia.

Per attività libero-professionale intramuraria (Alpi) si intende l’attività che la dirigenza del ruolo sanitario medica e non medica, individualmente o in équipe, esercita fuori dell’orario di lavoro, in favore e su libera scelta dell’assistito pagante. L’Alpi è però autorizzata a condizione che non comporti un incremento delle liste di attesa per l’attività istituzionale; non contrasti o pregiudichi i fini istituzionali del Servizio sanitario nazionale e regionale; non contrasti o pregiudichi gli obiettivi aziendali; non comporti, per ciascun dirigente, un volume di prestazioni o un volume orario superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali.

Ecco perché con la mozione abbiamo impegnato il Governo ad approvare, in tempi brevi e certi, il nuovo Piano nazionale per il governo dei tempi d’attesa; ad attivarsi, in accordo con le Regioni, affinché in ciascuna di esse venga previsto un tavolo di monitoraggio che si occupi del controllo e del monitoraggio del rispetto dei livelli essenziali di assistenza, della riduzione dei tempi di attesa, della verifica continua della qualità dei servizi e delle prestazioni diagnostiche ambulatoriali erogate, nonché della garanzia di ricoveri appropriati; a verificare l’adeguamento delle Regioni che non hanno ancora provveduto ad emanare le linee guida regionali per l’esercizio dell’attività libero-professionale; a predisporre uno studio volto a mettere in evidenza il rapporto tra il numero dei dirigenti che svolgono attività libero-professionali e le liste di attesa.

 

Un sostegno alle politiche del lavoro

E le politiche attive del lavoro, con particolare riferimento al potenziamento dei centri per l’impiego, sono state, invece, al centro della seconda mozione approvata alla Camera.

Partendo dalla premessa che le politiche attive del lavoro rappresentano uno strumento fondamentale per ridurre la disoccupazione strutturale e per condizionare gli interventi a sostegno del reddito a una ricerca attiva del lavoro, la mozione sottolinea che il nostro Paese dedica risorse a questi obiettivi molto inferiori al resto dell’Europa.

Per questo si impegna il Governo ad attuare, in raccordo con le regioni, un forte coordinamento tra le politiche attive svolte sul territorio attraverso i centri per l’impiego e le politiche “passive”, di sostegno del reddito dei disoccupati e delle persone in difficoltà economica; a intraprendere ogni opportuna iniziativa per raggiungere in tempi brevi l’accordo in conferenza unificata sul piano di rafforzamento dei servizi per l’impiego ai fini dell’erogazione delle politiche attive; ad assumere iniziative per garantire un incremento delle risorse per il fondo per le politiche attive del lavoro; a valutare forme di sperimentazione dell’assegno di ricollocazione legate alle situazioni di crisi occupazionale.

 

Farmaci veterinari: serve la modifica

Sto di nuovo intervenendo sul tema della tracciabilità dei farmaci veterinari. Ricorderete la recente interpellanza con cui avevo denunciato il problema dei servizi di farmaco-vigilanza e farmaco-sorveglianza veterinaria negli allevamenti di animali da reddito senza scorte.

Ora ho depositato una mozione con cui impegno il Governo, proprio alla luce dei dati indicati nella Relazione annuale al Piano nazionale integrato 2015, a modificare le Linee guida per la predisposizione, effettuazione e gestione dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari, affinché sia prevista una maggiore tracciabilità dei farmaci veterinari a partire dalle aziende zootecniche senza detenzione di scorta, e come criterio di valutazione di rischio sia indicato almeno un controllo annuale, di tutti gli allevamenti senza scorta ad iniziare da quelli che detengono un numero maggiore di capi di bestiame o che non ci sia congruità tra i capi presenti e le ricette fatte nell’anno.

Inoltre, a prevedere l’obbligatorietà della richiesta di scorte di medicinali per quegli allevamenti che abbiano un numero di capi bovini e suini pari o superiore a 50 capi adulti; a regolamentare la tracciabilità di tutti i passaggi del farmaco veterinario per Dpa (Destinato alla produzione di alimenti) attraverso sistema elettronico nel portale del Ministero della Salute, interessando tutta la filiera a partire dall’industria farmaceutica, con grossisti, farmacie e parafarmacie; ad attuare urgentemente l’uso della ricetta elettronica per i farmaci veterinari per animali Dpa.

Voglio solo ribadire che nella Relazione appare evidente come gli allevamenti con scorte risultino in percentuale tra lo 0,5 e il 5 per cento degli allevamenti italiani effettivamente presenti sul territorio, con controlli quasi sempre al di sopra dell’80 per cento degli allevamenti/anno. Mentre gli allevamenti senza scorte, che risultano il 95-98 per cento degli allevamenti, vengono controllati solo nel 5-20 per cento dei casi. Questo dato indica che i controlli sulla corretta tracciabilità del farmaco veterinario e sull’uso corretto dei farmaci veterinari risultano estremamente deficitari, in quanto vanno ad interessare un numero ridottissimo di allevamenti e di animali da reddito.

 

Primarie PD

 

Domenica 30 aprile 2017 dalle 8.00 alle 20.00 si svolgeranno le primarie per la scelta del segretario del Partito Democratico e i membri dell’Assemblea Nazionale del PD.

E’ una occasione di partecipazione democratica fatta direttamente dalle persone, ad ora ancora unica fra i partiti politici.

L’esperienza parlamentare e questi quattro anni di governo mi spingono a sostenere la candidatura di Matteo Renzi a segretario del mio partito e vi indico alcune brevi motivazioni.

Una caratteristica è stata quella di affrontare alcune delle criticità italiane con interventi strutturali.

Porre al centro le persone con alcune delle fragilità più gravi, penso ad esempio le disabilità e le malattie degenerative.

Valorizzazione del nostro patrimonio culturale e agroalimentare, risorse che non potranno mai essere delocalizzate.

Non inseguire il facile “tirare a campare” che ti consente di accontentare tutti ma non da risposte vere al paese.

 

Paolo Cova