Ho aspettato un giorno prima di commentare la strage avvenuta in Siria.
Il dolore nel vedere persone inermi, soprattutto bambini, uccise in modo barbaro mi ha lasciato sgomento.
Il ruolo che ricopro non può lasciarmi indifferente e cercare di porre almeno l’attenzione su questa vicenda umana.
Le soluzioni non sono facili da trovare dopo almeno 4 anni di guerra senza quartiere, ma credo sia necessario ora mettere in campo ogni iniziativa europea e internazionale per arrivare alla pacificazione del territorio.
Credo anche opportuno che il parlamento e il governo si pongano seriamente la questione della fabbricazione e vendita italiana di armi ad alcuni paesi mediorientali o a paesi che triangolano queste armi.
Va incentivato sempre di più un altro sistema di difesa non violenta e di recupero dei diritti umani.