Ciampi e la “Politica mite”
Oggi è morto il Presidente Emerito della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Lo ricordo come persona che ha sempre servito il suo Paese con spirito di sobrietà e completa dedizione. Nei giorni scorsi il Presidente Mattarella ha parlato di una “politica mite” e la figura di Ciampi rappresenta perfettamente questo modo di “fare” e pensare la politica. La sua caratteristica è stata la profonda convinzione nei propri valori e principi coniugata con la capacità di mediazione che lo portava a non imporli mai agli altri. Ci ha aiutato a riscoprire il valore dello Stato e dell’essere Italiani, l’importanza della nostra nazione e dell’Europa.
Lo Stato in conti
I lavori alla Camera sono ripresi in grande stile: prima di tutto abbiamo approvato il Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015 e le Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2016.
Per capire qualcosa dei conti pubblici, vi informo che dal rendiconto risulta che il conto consuntivo delle Amministrazioni dello Stato presenta previsioni definitive di entrata e di spesa pari, rispettivamente, a 863.809 e 857.771 milioni di euro in termini di competenza e a 874.724 e 893.696 milioni di euro in termini di cassa.
Inoltre, la gestione di cassa ha dato luogo complessivamente a incassi per 771.529 milioni di euro e a pagamenti per 812.904 milioni di euro. Rispetto ai corrispondenti dati dell’anno 2014 (774.279 milioni di euro di incassi e 770.732 milioni di pagamenti), si registra una diminuzione degli incassi (-0,4 per cento) e un aumento dei pagamenti (5,5 per cento). L’incidenza sul Pil è pari al 47,1 per cento per gli incassi e al 49,7 per cento per i pagamenti.
Per quanto riguarda, invece, l’assestamento, le variazioni proposte determinano un miglioramento del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, pari a 243 milioni di euro. La variazione risulta da una riduzione delle spese per 2.081 milioni e da una riduzione delle entrate per 1.838 milioni di euro.
Cosa significa? Che le variazioni che si propongono sulle entrate sono dovute alla riduzione delle entrate tributarie per l’adeguamento alle stime del Documento di economia e finanza 2016 (-3.510 milioni di euro), parzialmente compensata dall’incremento delle entrate extratributarie (per 1.670 milioni di euro). E che la riduzione delle spese è dovuta principalmente al decremento della spesa per interessi passivi.
Notizie dai territori
Questa settimana abbiamo approvato anche due relazioni territoriali, una riguardante il Veneto e una la Sicilia. La prima aveva già passato il vaglio della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
Dall’indagine è emersa una situazione che mette in luce performances molto importanti per quanto riguarda la gestione dei rifiuti solidi urbani e la raccolta differenziata, merito non dell’amministrazione regionale, ma del lavoro puntuale e preciso di tantissimi sindaci e della volontà dei cittadini.
Per quanto riguarda, invece, i rifiuti speciali la situazione è ben più critica, anche a causa di illeciti diffusi.
Anche la relazione territoriale riferita alla Sicilia è stata prima approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ed il quadro che ne è emerso è molto pesante sul piano del rischio igienico-sanitario collegato a un non corretto ciclo dei rifiuti nella comunità siciliana. È un quadro che nel tempo non è migliorato, in cui si mantengono caratteristiche assolutamente gravi sul piano ambientale e sul piano sanitario. Ancora nelle scorse settimane in Sicilia, in alcune città, montagne di rifiuti sono rimaste per strada. Altrimenti sono finite nelle solite, poche discariche che operano sull’isola.
Le soluzioni non sono facili: i colleghi siciliani hanno proposto un’autorità esterna che gestisca la situazione. È necessario rilanciare la raccolta differenziata, ma anche l’utilizzazione degli impianti di compostaggio, ma bisogna anche chiudere le discariche ormai esaurite.
Le ragioni del “Sì”
Giovedì 22 settembre 2016, alle 17.45, in sala Gonfalone, a Palazzo Pirelli, in via F. Filzi 22, a Milano, interverrò al dibattito sul referendum intitolato “Le ragioni del Sì – Nuovo Senato e ruolo delle Regioni”. Si potrà ascoltare Stefano Ceccanti, costituzionalista e politico dell’Università La Sapienza e autore del libro “La transizione è (quasi) finita”.
Coordinerà Fabio Pizzul e ci saranno assieme a me anche Marco Granelli e Anna Scavuzzo. Per vedere la locandina clicca qui.
LA RIFORMA PASSO PASSO
Il Parlamento
A partire da questa news e fino al voto sul referendum vi informerò sui passaggi più importanti della riforma. Punto per punto leggeremo insieme le novità e le differenze tra un testo e l’altro e cercheremo di darne una lettura critica. Vorrei iniziare proprio con il luogo dove siedo ormai da più di tre anni, il Parlamento.
Testo vigente art. 55 | Testo modificato |
Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
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Identico
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Le leggi che stabiliscono le modalità di elezione delle Camere promuovono l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza. | |
Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione.
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La Camera dei deputati è titolare delrapporto di fiducia con il Governo edesercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell’operato del Governo. | |
Il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali ed esercita funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica.
Concorre all’esercizio della funzionelegislativa nei casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché all’esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l’Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea. Valuta le politiche pubbliche e l’attività delle pubbliche amministrazioni e verifica l’impatto delle politiche dell’Unione europea sui territori. Concorre ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e a verificarel’attuazione delle leggi dello Stato.
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Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione. | Identico |
Commento
Le modifiche all’articolo 55 della Costituzione rivisitano profondamente le funzioni proprie dei due rami del Parlamento. A queste modifiche consegue la configurazione di un diverso assetto costituzionale, caratterizzato, in primo luogo, da un bicameralismo differenziato, in cui il Parlamento continua ad articolarsi in Camera e Senato, ma i due organi hanno composizione diversa e funzioni in gran parte differenti.
Il primo comma del nuovo articolo 55 – che prevede che “Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica” – non è modificato rispetto al testo vigente della Costituzione. La seconda Camera, pertanto, mantiene la denominazione di “Senato della Repubblica”, rispetto al testo iniziale del disegno di legge, che faceva invece riferimento al Senato delle autonomie.
Il nuovo secondo comma prevede che le leggi che stabiliscono le modalità di elezione delle Camere promuovono l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza, rafforzando in questo modo il principio della parità di accesso alle cariche elettive, già sancito dall’articolo 51 della Costituzione.
Il nuovo terzo comma dell’articolo 55 prevede che “Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione”. I senatori cessano dunque di condividere con i deputati la rappresentanza della Nazione. Essi divengono invece rappresentanti delle istituzioni territoriali.
Il nuovo quarto comma attribuisce la titolarità del rapporto di fiducia con il Governo alla sola Camera dei deputati, la quale esercita “la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell’operato del Governo”.
Ecco perché il Senato della Repubblica “rappresenta le istituzioni territoriali”. La previsione va letta in correlazione con il nuovo articolo 57, in base al quale il Senato è composto da 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali (oltre ai senatori di nomina presidenziale e agli ex Presidenti della Repubblica) eletti dai Consigli regionali, in conformità alle scelte espresse dagli elettori.
Il quinto comma individua le funzioni del Senato che sono: il raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica; il concorso all’esercizio della funzione legislativa nei casi e secondo le modalità; il concorso all’esercizio di funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l’Unione europea; la partecipazione alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea; la valutazione delle politiche pubbliche e dell’attività delle pubbliche amministrazioni; la verifica dell’impatto delle politiche dell’Unione europea sui territori; il concorso all’espressione dei pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge; il concorso alla verifica dell’attuazione delle leggi dello Stato.
Infine, con il nuovo sesto comma non è mutata la previsione in base alla quale il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione, ovvero per l’elezione del Presidente della Repubblica; per il giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione da parte del Presidente della Repubblica; per la messa in stato di accusa dello stesso nei casi di alto tradimento e attentato alla Costituzione; per l’elezione di un terzo dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura.
Paolo Cova