Giustizia più digitale con mille nuovi assunti
Tra le novità importanti di questa settimana, l’approvazione, alla Camera, della Conversione in legge del decreto recante la proroga dei termini previsti dalle disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico. Spiego meglio: il decreto legge del 30 giugno scorso interviene sulla disciplina del processo amministrativo telematico, posticipando di sei mesi, dal 1 luglio 2016 al 1 gennaio 2017, il termine a decorrere dal quale tutti gli atti del processo amministrativo dovranno essere sottoscritti con firma digitale. Proprio in questi giorni ha compiuto due anni l’introduzione della telematica nel processo civile. Anche il processo amministrativo è a pieno titolo coinvolto in questo percorso di innovazione, che è destinato ad accorciare le distanze tra il giudice amministrativo e i cittadini. Le ragioni della proroga risiedono nelle necessità successive alla predisposizione in corso delle regole tecnico-operative per questo processo, non potendo prescindere, come è accaduto per il processo civile e per quello penale, dalla gradualità dell’introduzione e dell’aggiornamento dei meccanismi di recepimento di questo nuovo modello.
Inoltre, molto importante, il decreto-legge introduce disposizioni relative alle assunzioni di personale amministrativo da parte del Ministero della Giustizia che avranno effetti positivi sia sul processo di digitalizzazione che sull’intero comparto. Si tratta del primo concorso pubblico per il personale della giustizia dopo circa 20 anni di blocco di assunzioni, e l’inserimento del provvedimento in forma di emendamento in un decreto-legge già in discussione dimostra la volontà di voler arrivare nel più breve tempo possibile alla pubblicazione dei bandi di concorso per l’assunzione di mille nuove figure che dovranno contribuire a risolvere il problema della carenza di personale organizzativo degli uffici giudiziari.
Il Ministero viene quindi autorizzato, per il triennio 2016-2018, ad assumere a tempo indeterminato fino a 1.000 unità di personale amministrativo non dirigenziale. Nuovi assunti che saranno inquadrati nei ruoli dell’amministrazione giudiziaria e potranno essere selezionati sia bandendo nuovi concorsi che attingendo da graduatorie ancora valide. L’aumento del personale è destinato a supportare i processi di digitalizzazione degli uffici e a completare il processo di trasferimento allo Stato dell’obbligo di corrispondere le spese per gli uffici giudiziari precedentemente a carico dei Comuni.
Farmaci: meno spesa, più innovazione
In Italia la spesa farmaceutica rappresenta percentualmente il 13,1 per cento delle risorse che lo Stato annualmente impegna per la sanità. A fronte di un settore così rilevante anche sul versante della tutela della salute, sono stati progressivamente introdotti strumenti di monitoraggio e di governance della spesa e di controllo dell’appropriatezza dell’uso dei farmaci. Ma secondo l’ultimo consuntivo pubblicato dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, sulla spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, relativa al 2015, si sono superati i 18 miliardi di euro, sforando il tetto programmato di 1,880 miliardi di euro. Nel 2020 si arriverà a 35 miliardi di euro, anche a causa della produzione di nuovi e costosi farmaci.
Ecco perché in settimana abbiamo approvato una mozione concernente iniziative relative al regime dei farmaci e dei relativi rimborsi da parte del Servizio sanitario nazionale, con particolare riferimento alla questione dei cosiddetti farmaci innovativi. L’atto impegna Governo ad assumere iniziative per rimodulare i registri tenuti da Aifa per i farmaci ad alto costo e di particolare impatto sanitario, chiudendo quelli non più utili alla luce delle nuove informazioni; per mantenere il fondo per i farmaci innovativi adeguatamente finanziato e definire in modo chiaro e dettagliato cosa si intende per farmaci innovativi, nonché i parametri di rimborsabilità sulla base di risultati clinici significativi; a favorire una maggiore concorrenza nel mercato farmaceutico; a velocizzare l’introduzione nel nostro Paese dei farmaci già autorizzati da Ema (l’agenzia europea del farmaco); ad attivare al più presto la sperimentazione al fine di introdurre anche in Italia uno o più validi farmaci generici, e non solo un brand, per la cura dell’epatite C (Hcv) in tutti i suoi stadi di gravità al fine di poter curare tutti i pazienti registrati presso il Servizio sanitario nazionale, anche con la stipula di un protocollo di intesa per la sperimentazione su volontari tra il Ministero della Salute e le aziende produttrici dei farmaci generici.
Terrorismo, un’inchiesta sulle periferie
Una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e del degrado delle città italiane e delle loro periferie: è la richiesta di istituzione che abbiamo approvato nei giorni scorsi alla Camera. L’obiettivo è proprio studiare e conoscere le condizioni di vita e di sicurezza delle periferie per contribuire a recuperare un gap di conoscenza degli universi urbani italiani e per venire incontro a un’urgenza dettata dalla vita reale e dagli eventi che, giorno dopo giorno, si susseguono, anche con la necessità di comprendere e governare le nuove forme relazionali tra etnie e culti religiosi diversi, per una migliore convivenza e integrazione e la prevenzione della radicalizzazione del terrorismo.
La Commissione ha il compito di accertare lo stato del degrado e del disagio sociale delle città e delle loro periferie, a partire dalle aree metropolitane, con particolare attenzione all’evoluzione della situazione socio-economica e alle implicazioni sociali e della sicurezza, in relazione alla diversa struttura urbanistica e alla densità spaziale delle periferie nonché alle diverse tipologie abitative, produttive e dei servizi; alla composizione sociale della popolazione dei quartieri periferici; alle realtà produttive presenti nei territori delle periferie, nonché ai tassi di occupazione, di disoccupazione, di lavoro sommerso e di lavoro precario; alle forme di marginalità e di esclusione sociale, considerando anche l’incidenza della povertà in termini assoluti e relativi; all’offerta formativa, alla distribuzione delle risorse e dei servizi collettivi, alla presenza di migranti.
La Commissione dovrà anche accertare il ruolo delle istituzioni territoriali, le
modalità previste e messe in opera per favorire la partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla gestione delle politiche rivolte alle periferie. Avrà poi il compito di acquisire le proposte operative che provengono dalle istituzioni territoriali, dalle associazioni locali, dalle parrocchie, dai sindacati e dalle altre organizzazioni di categoria.
E una volta acquisiti gli elementi oggettivi e le proposte operative che provengono dalle città italiane ed europee nelle quali si è raggiunto un buon livello di integrazione, dovrà riferire alla Camera proponendo interventi, anche di carattere normativo, al fine di rimuovere le situazioni di degrado. Con un’attenzione particolare a una questione di stretta attualità: l’inclusione e la sicurezza per prevenire i fenomeni di reclutamento di terroristi e di radicalizzazione.
Via libera a trattati e accordi
Nuova serie di ratifiche, in chiusura di settimana, alla Camera. Abbiamo infatti dato il via libera alla Ratifica ed esecuzione del Memorandum d’Intesa sulla lotta alla criminalità tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato del Qatar, fatto a Roma il 16 aprile 2012; alla Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione tra il Ministero dell’Interno della Repubblica italiana e il Ministero degli Affari interni della Repubblica di Azerbaijan, firmato a Roma il 5 novembre 2012.
Inoltre, abbiamo votato la Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: Accordo tra la Repubblica italiana e Bioversity International relativo alla sede centrale dell’organizzazione, fatto a Roma il 5 maggio 2015; Accordo tra la Repubblica italiana e l’Agenzia spaziale europea sulle strutture dell’Agenzia spaziale europea in Italia, con Allegati, fatto a Roma il 12 luglio 2012, e Scambio di Note fatto a Parigi il 13 e il 27 aprile 2015; Emendamento all’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e le Nazioni Unite sullo status dello Staff College del Sistema delle Nazioni Unite in Italia del 16 settembre 2003, emendato il 28 settembre 2006, fatto a Torino il 20 marzo 2015; Protocollo di emendamento del Memorandum d’intesa fra il Governo della Repubblica italiana e le Nazioni Unite relativo all’uso da parte delle Nazioni Unite di locali di installazioni militari in Italia per il sostegno delle operazioni di mantenimento della pace, umanitarie e quelle ad esse relative del 23 novembre 1994, con Allegato, fatto a New York il 28 aprile 2015.