Apro questa news con un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito e sostenuto il neo sindaco Beppe Sala e aggiungo il mio personale apprezzamento per la nuova squadra che si avvia al lavoro.
Europa, il sogno interrotto dei giovani
E alla fine la maggioranza degli abitanti della Gran Bretagna ha deciso di uscire dall’Europa. Penso che l’esito di questo referendum ci riporti purtroppo indietro negli anni, quando a prevalere era l’identità individuale degli Stati. Cioè, è mancata una visione unitaria dell’Europa.
Sicuramente non possiamo nasconderci che in questi anni l’Ue abbia dimostrato dei limiti nella propria politica, in particolare quella economica, ma accanto a questo sono stati portati avanti dei valori inestimabili che hanno permesso alle giovani generazioni di fare esperienze lavorative e di studio liberamente dentro il continente. E penso che noi dobbiamo guardare proprio ai giovani e non interrompere il loro sogno.
Un bilancio semplice e trasparente
La riforma del bilancio dello Stato è il provvedimento più importante che abbiamo approvato questa settimana, alla Camera. Con le modifiche di legge votate il documento contabile diventa semplice e trasparente. I provvedimenti, infatti, ora non saranno più due, ovvero legge di Stabilità e Bilancio, appunto, ma uno solo composto di due sezioni: la prima centrata su misure legislative, che prendendo il posto della vecchia Stabilità, fisseranno gli obiettivi di finanza pubblica; la seconda contenente, invece, le previsioni di entrata e di spesa. Ecco perché la struttura del nuovo bilancio sarà molto più semplice, con notevole vantaggio in termini di trasparenza.
Semplicità e trasparenza saranno favorite anche dalla mancata ammissione degli interventi localistici e micro-settoriali, che confluiranno in un fondo ad hoc, utilizzato come collegato. Questa separazione tematica permetterà alla legge di Bilancio di occuparsi di questioni di impatto solo macro-economico. Al loro interno, si annoverano importanti innovazioni: il superamento delle clausole di salvaguardia (che daranno un forte impulso alla spending review), la garanzia del rispetto delle scelte dei contribuenti rispetto all’utilizzo dell’8 e del 5 per mille, l’introduzione del Bes (un indicatore di bilancio equo e sostenibile), l’accesso alle banche dati per il costante monitoraggio delle leggi di spesa, la trasparenza sui derivati inseriti in bilancio e quadri prospettici semplici per la lettura congiunta di missioni, programmi e azioni.
Importante anche il passo avanti fatto sul tema del bilancio di genere. È stato infatti approvato l’emendamento che obbliga il Mef alla presentazione di una relazione annuale alle Camere per riferire sulla sperimentazione e sui risultati del bilancio di genere nella pubblica amministrazione e negli enti locali. Ora il testo passa all’esame del Senato.
Educatori e professionali
Questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato il testo unificato delle proposte di legge sulla Disciplina delle professioni di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e di pedagogista.
L’obiettivo principale di questo provvedimento è la valorizzazione delle competenze scientifiche e professionali di educatori e pedagogisti, secondo il principio che in questi mestieri non ci si improvvisa. Anzi, per rispondere alle numerose e nuove problematiche nell’ambito educativo, sociale e sanitario, è necessario un alto profilo professionale.
Si tratta, infatti, di una galassia variegata e professionalmente fragile di circa 200mila persone, alcune con titolo, altre senza, e di una giungla di titoli e ambiti lavorativi. Queste figure professionali operano negli ambiti dell’infanzia, ma anche in tutto l’arco della vita, nei luoghi molteplici della famiglia, della disabilità, dell’immigrazione, del carcere, della tossicodipendenza, delle case famiglia, delle comunità territoriali, della formazione aziendale, dell’inclusione e della tutela dei soggetti fragili e svantaggiati, della promozione del benessere.
Con questa proposta di legge si creano le condizioni per produrre un decisivo miglioramento nella qualità dei servizi, si potenzia un’affermazione dei diritti dell’infanzia e una diffusione della qualità della cura educativa per tutte le persone in situazioni di fragilità e per coloro che sono in cammino sui sentieri educativi. Inoltre, si afferma la forte volontà di rilanciare i servizi sociali e sanitari, considerando necessario dotarli di adeguate figure professionali.
Via alle gare per i beni culturali
I cosiddetti servizi gestionali, amministrativi e culturali negli istituti e luoghi della cultura statali in Italia, quindi l’accoglienza per il pubblico, l’assistenza culturale, i servizi di biglietteria, le visite guidate, la gestione degli spazi, le mostre e il servizio di caffetteria e il bookshop, da molti anni stanno vivendo una situazione di stallo e difficoltà, in quanto gestiti in regime di proroga.
Abbiamo, perciò, approvato una mozione concernente l’affidamento di questi servizi, con particolare riferimento allo svolgimento di procedure di gara, con cui si impegna il Governo ad avviare e concludere quanto prima le procedure di gara per la gestione dei servizi aggiuntivi nei principali complessi museali italiani; a coinvolgere, con procedure trasparenti, i principali operatori nazionali e internazionali e ottenere un’elevata qualità dei servizi e contestualmente condizioni ottimali, anche in termini di profitto, per l’amministrazione; a garantire che le scelte relative al numero di procedure di gara, da svolgere per ciascun sito, demandate ai singoli direttori dei musei e dei poli museali in relazione alla esigenze e alle peculiarità della struttura e del relativo piano di valorizzazione, siano operate secondo criteri di efficienza e di efficacia della gestione, dando adeguata motivazione delle scelte tecnico discrez ionali operate in relazione ai costi, alla tipologia e alla specificità del servizio richiesto; ad adoperarsi affinché, in tempi brevi, la società in house Ales spa costituisca la divisione specializzata per la gestione dei servizi aggiuntivi nei musei e negli istituti culturali pubblici così da consentire ai direttori dei musei di poter operare la scelta migliore e più funzionale, in termini di valorizzazione del sito e di efficienza ed efficacia della gestione, per l’affidamento del servizio; a pubblicare, sul sito istituzionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e sui siti dei musei e degli istituti culturali oggetto dei bandi, il testo integrale di tutti i bandi relativi alla concessione dei servizi aggiuntivi, il loro esito e gli introiti previsti che derivino dall’aggiudicazione del bando; a garantire adeguata tutela dei lavoratori attualmente impegnati nei servizi aggiuntivi, assicurandosi che l’affidament o dei servizi aggiuntivi nei musei e negli istituti culturali avvenga nel rispetto della clausola sociale.
Nel nome della mozzarella
In settimana abbiamo approvato anche la relazione sulla contraffazione nel settore della mozzarella di bufala campana, già votata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo, che ne aveva deliberato lo svolgimento, per un approfondimento tematico ancora nel settembre 2014.
La scelta di studiare questo fenomeno traeva spunto dalle caratteristiche di eccellenza di questo prodotto della filiera lattiero-casearia italiana, che trova nella storia agroalimentare nazionale il suo più adeguato riconoscimento. Un lavoro secolare, che ha fondato la sua solidità sulla passione, sulla competenza e sull’ingegno di agricoltori e allevatori.
La relazione si proponeva di verificare lo stato di attuazione delle leggi vigenti e il loro effettivo impatto sul settore, al fine di dare un contributo a tutelare l’identità dei prodotti italiani dalle frodi e dalle contraffazioni alimentari e di favorire la competitività e la specificità qualitativa delle aziende italiane operanti nel settore. Al termine dell’inchiesta sono state proposte alcune linee di intervento, che partono da un principio: se l’obiettivo è quello di preservare l’eccellenza della mozzarella, è dunque necessario definire un’adeguata architettura di base del sistema pubblico di supporto alle attività di allevamento, produzione e commercializzazione, secondo dei filoni di intervento.
Ad esempio, consentendo un’appropriata politica di destagionalizzazione della lattazione delle bufale, ma anche rendendo effettiva ed assoluta la performance della tracciabilità. Un altro filone sul quale sarà necessario un impegno è rappresentato da un crescente coinvolgimento dei consumatori nella difesa della qualità dell’italianità del prodotto. E in questo senso la commercializzazione di formaggi freschi a pasta filata senza l’indicazione in etichetta degli ingredienti favorisce la produzione di mozzarelle che nulla hanno a che fare con le caratteristiche tipiche della nostra. Ancora, serviranno una tutela delle denominazioni d’origine e delle indicazioni di provenienza geografica; un sistema dei controlli più efficace; e soprattutto la scelta di un modello di sviluppo per il settore.
Schwazer: la Wada risponda subito
Un’altra vicenda, emersa questa settimana, e che mi ha toccato da vicino, riguarda la nuova accusa di doping al marciatore Alex Schwazer. Un’ipotesi che mi fa male e mi sconvolge, sia che sia vera, sia che sia una notizia falsa. Ma voglio proporvi anche su questo una riflessione.
Intanto, la mia fiducia nel prof. Sandro Donati, nel prof. Dario D’Ottavio, nel prof. Mario De Benedictis e nel dott. Benedetto Ronci, che rappresentano lo staff che segue Schwazer, resta invariata e la loro serietà, professionalità, onestà, correttezza e competenza sono una garanzia per tutti noi.
Secondo aspetto, il recupero di Schwazer ha un suo motivo proprio perché va nell’ottica di aiutare una persona che ha dichiarato di essersi dopata e ha fatto un passo indietro. Allo stesso modo, il progetto e lo studio di ricerca fatto in questo anno può e deve essere motivo per approfondire il tema della lotta al doping.
Adesso, però, è urgente avere delle risposte chiare e nette in tempi molto brevi dalla Wada, onde allontanare il sospetto che si usi un atleta per screditare persone che si sono spese, in tutti questi anni, per la lotta al doping e per cercare di portare la situazione alla legalità.
Infine, non mi stancherò mai di dire che il sistema dell’antidoping in Italia va riformato. E la strada è quella dell’agenzia terza.
Comitato del Si Zona 4
Sabato 2 luglio 2016 dalle ore 10.30-12.30 in Piazza Ovidio raccolta firme per svolgere il Referendum Costituzionale
Paolo Cova