Milleproroghe e tante novità
Questa settimana, alla Camera, abbiamo dato il via libera al Milleproroghe, il decreto legge che affronta lo stato di attuazione di numerose leggi, rettificandone le scadenze per raggiungere più efficacemente gli obiettivi previsti. Ora il testo passerà al Senato.
Tra gli aspetti più rilevanti ci sono alcune misure a sostegno di lavoratori e imprese, come la possibilità di prorogare i contratti ai precari delle provincie e delle città metropolitane, l’aumento dell’importo dei contratti di solidarietà in particolari situazioni e la proroga, in alcune circostanze, dell’esonero dal pagamento del contributo di licenziamento a carico del datore di lavoro.
Nuove disposizioni anche sulla trasparenza dei bilanci di partiti e movimenti politici, come l’obbligo di trasmettere agli organi preposti il rendiconto, il verbale di approvazione dello stesso, i relativi allegati e il giudizio sul rendiconto della società di revisione. È stata introdotta anche una sanzione di 200mila euro per chi non ottempera a questo obbligo. Il M5S non presenta il proprio bilancio ed ancora una volta dimostra che per loro la trasparenza sui soldi è un aspetto che va preteso ma mai praticato nei propri confronti.
Altri, specifici interventi di proroga riguardano l’edilizia scolastica, le norme antiterrorismo, gli interventi emergenziali, la ricerca.
Per quanto riguarda nello specifico le politiche agricole, viene prorogata al 30 giugno 2016, limitatamente alle operazioni di pagamento e riscossione riferite all’annualità 2015 e alle annualità precedenti, l’autorizzazione a favore del dirigente delegato del Ministero delle Politiche agricole e forestali a effettuare pagamenti e riscossioni utilizzando il conto di tesoreria dell’ex Assi, l’Agenzia per lo sviluppo del settore ippico.
Sulla Corea del Nord bisogna intervenire
Per quanto sia un Paese chiuso a ogni forma di comunicazione con l’esterno che non sia decisa dal regime, sappiamo tutti in che condizioni versa la Corea del Nord. A inizio anno Pyongyang ha reso noto di aver condotto con successo un test con una bomba all’idrogeno e in effetti il sisma che è stato registrato in quell’area sembrerebbe avvallare l’ipotesi. Altri test sembra siano stati fatti con bombe atomiche a fissione nel 2006, nel 2009 e nel 2013. Per non parlare delle centinaia di migliaia di persone, come denunciato più volte da Amnesty International e confermato di recente dall’Onu, che sono detenute in campi di prigionia politica e in altre strutture del Paese, senza aver commesso alcun reato.
Ecco perché, alla Camera, abbiamo approvato una mozione che impegna il Governo ad adoperarsi in tutte le sedi internazionali, in particolare l’Onu e l’Unione europea, al fine di bloccare la pericolosa escalation militare in una regione già resa fragile da dispute territoriali e con la contemporanea presenza di tre potenze nucleari come la Cina, La Russia e gli Stati Uniti. Inoltre, a evidenziare e condannare le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Corea del Nord e a intervenire, per quanto di propria competenza, presso i pertinenti fori multilaterali cui l’Italia partecipa e a collaborare con i principali partner regionali asiatici, affinché possano cessare al più presto le gravi violazioni dei diritti umani, si possa mettere fine alle esecuzioni capitali e si possano chiudere i campi di prigionia e “rieducazione”.
Un impegno per i frontalieri
Come molti sanno, le province di Como e Varese, ma in parte anche Lecco e Sondrio, contano un numero sostenuto, oltre 60mila, di lavoratori frontalieri, cioè coloro che ogni giorno si recano al lavoro in Canton Ticino e nei Grigioni. Negli ultimi anni, però, soprattutto nella Svizzera italiana, è montata una campagna di vera e propria ostilità verso questi cittadini, al punto che il Governo di Bellinzona ha chiesto a quello di Berna di rivedere i patti che regolano i rapporti tra i due Paesi e che risalgono al 1974. Un nuovo accordo fiscale è stato già in parte approvato, ma crea non poche preoccupazioni nei frontalieri, anche perché il clima, in Canton Ticino, in particolare, non si è affatto stemperato.
Abbiamo, perciò, approvato una mozione che impegna il Governo a richiedere un chiarimento formale alla Confederazione elvetica in merito alle decisioni discriminatorie assunte dal Canton Ticino in contrasto con gli accordi di libera circolazione delle persone; a rivalutare l’accordo tra Italia e Svizzera in materia fiscale in relazione alla formulazione, da parte delle competenti autorità federali e cantonali svizzere, di specifiche assicurazioni formali tendenti ad escludere la validità e l’applicazione di qualsivoglia iniziativa discriminatoria e lesiva dell’accordo di libera circolazione delle persone intercorrente tra Unione europea e Confederazione elvetica nei confronti di cittadini italiani occupati o occupabili in Svizzera e di aziende italiane potenzialmente interessate al mercato elvetico, nonché alla rimozione di ogni forma di discriminazione sin qui messa in campo, compresa l’individuazione da parte dell a Svizzera di una soluzione euro-compatibile di adeguamento della propria legislazione al risultato del voto popolare sull’iniziativa del 9 febbraio 2014 (che vorrebbe reintrodurre il contingentamento delle entrate di cittadini); ad assumere iniziative per garantire, per quanto di competenza, che nel disegno di legge di ratifica si provveda ad assicurare ai comuni di frontiera l’equivalente dell’attuale ristorno delle imposte versate dai lavoratori frontalieri; ad assumere iniziative, anche in sede europea, tese a garantire il rispetto delle norme che regolamentano il riconoscimento delle qualifiche professionali in forza dell’accordo tra l’Unione europea e la Svizzera; ad assicurare che nel prosieguo del processo negoziale sia data adeguata attenzione alla specificità del comune di Campione d’Italia; ad assumere iniziative per prevedere che l’eventuale extra gettito derivante dall’entrata a regime del trattamento fiscale Irpef dei frontalieri venga destinato a potenziar e le infrastrutture nelle zone di confine.
Recente accordo sull’indicizzazione del prezzo del latte bovino
Lunedì 15 febbraio 2016 alle ore 20.45 in Via Verdi 9 a Vizzolo Predabissi (Mi) presso la Sala Consigliare del Comune vi invito ad una serata di aggiornamento relativa al “Recente accordo sull’indicizzazione del prezzo del latte bovino”.
In particolare la mia relazione approfondirà il processo per indicizzare il prezzo del latte e il rapporto con i costi di produzione.
Paolo Cova