Il territorio prima di tutto
Tra i primi provvedimenti che abbiamo approvato questa settimana, il decreto legge con le disposizioni urgenti per interventi sul territorio. In materia di bonifiche ambientali questo decreto stanzia 50 milioni di euro per la rigenerazione del comprensorio di Bagnoli-Coroglio e 150 milioni per lo smaltimento delle cosiddette eco balle. Sono inoltre stanziati 10,3 milioni di euro per il ritorno alla normale amministratore del Comune di Reggio Calabria, già commissariato per infiltrazioni mafiose. Il fondo per le emergenze nazionali è incrementato di 50 milioni. Per la riqualificazione dell’area Expo sono disposti 130 milioni, di cui 80 milioni destinati all’Istituto di tecnologia per progettare la riconversione dell’area. Per interventi legati al Giubileo della Misericordia sono stanziati 206 milioni di euro, di cui 47 milioni destinati alla Regione Lazio per il potenziamento del sistema dei trasporti e dell’assistenza sanitaria. Si potenzia inoltre, durante il Giubileo, la presenza delle forze armate nella città di Roma. Il decreto dispone 30 milioni di euro per la continuità territoriale nella Regione Sardegna, 10 milioni per la promozione del Made in Italy, 50 milioni per interventi sulle linee metropolitane a opera dei Comuni, 100 milioni per la costruzione di impianti sportivi nelle periferie.
Importantissimo è l’incremento di 400 milioni del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, mentre 25 milioni di euro sono disposti per l’edilizia residenziale pubblica e 100 milioni per il potenziamento del servizio civile nazionale. La copertura del complesso di questi provvedimenti è disposta con risorse derivanti dalla spending review, con la riutilizzazione dei risparmi di spesa.
Più sport in periferia
Grazie a un mio ordine del giorno, approvato proprio nelle more del voto al decreto legge sulle misure urgenti per interventi sul territorio, il Governo italiano si è impegnato a valutare l’opportunità di sostenere i progetti e gli interventi svolti dagli Enti di promozione sportiva nelle periferie e nelle località svantaggiate per la gestione degli impianti sportivi spesso in condizioni degradate. E a considerare la possibilità di impiegare parte del fondo destinato al Coni, 450 milioni di euro, per sostenere questi enti e consentire di svolgere iniziative nei territori svantaggiati e nelle periferie cittadine.
Una decisione rivoluzionaria quella presa alla Camera, che darà finalmente il peso che meritano alle attività sportive, agli enti che le promuovono, alle strutture che le ospitano nelle nostre periferie. Perché sport vuol dire salute e un’opportunità per molti giovani.
L’attività sportiva di base svolge una funzione fondamentale per la prevenzione di malattie e migliora lo stile di vita delle persone, in particolare sotto l’aspetto sanitario. Lo sport serve anche a una maggiore integrazione e relazione tra le persone nel proprio territorio. Alcune realtà periferiche e svantaggiate vivono la dimensione dello sport come ambito per il recupero sociale di ragazzi e giovani.
Non solo: lo sport di base è il primo passo per promuovere e far crescere atleti che svolgeranno attività agonistica. In questi anni si sta evidenziando come la mancanza di un vero lavoro sui giovani e di investimento sullo sport di base abbia impoverito anche il settore agonistico, con risultati largamente insufficienti nelle discipline olimpiche e non.
In tutto questo gli Enti di promozione sportiva sono parte integrante del processo per uno sviluppo dello sport e di un sistema di vivaio anche per futuri atleti agonisti che vanno sostenuti realmente.
Corruzione: libertà di denuncia
Alla Camera abbiamo dato l’ok anche a una proposta di legge che vuole tutelare gli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato. In inglese si chiama whistleblowing e significa proprio la tutela di chi denuncia violazioni di legge o corruzione da parte del proprio datore di lavoro nel pubblico e nel privato, appunto.
Il provvedimento prevede che il pubblico dipendente che, nell’interesse dell’integrità della pubblica amministrazione, denuncia all’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) o alla magistratura ordinaria o contabile condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in base al proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto a una misura di discriminazione riconducibile alla sua segnalazione. Eventuali misure di discriminazione contro il whistleblower saranno sanzionate dall’Anac con multe da 5 a 30mila euro.
La segnalazione dell’illecito deve essere fatta in buona fede: il pubblico dipendente che segnali un fatto illecito deve avere una ragionevole convinzione fondata su elementi di fatto, che la condotta illecita segnalata si sia verificata. L’identità del whistleblower, inoltre, non potrà essere rivelata, e a questo scopo si potrà ricorrere anche a strumenti di crittografia.
Se l’omicidio è stradale
E’ la seconda volta da inizio legislatura che una legge deve fare il quarto passaggio al Senato a causa di un emendamento di minoranza, ma mi ha rattristato vedere gli applausi e il gridare di gioia della minoranza quando è stato approvato questo emendamento che ritardava l’approvazione finale della legge. Mi ha rattristato perché nelle tribune ad assistere c’erano diversi genitori che avevano perso i propri figli in incidenti stradali causati da persone ubriache o sotto gli effetti di droghe. Un ulteriori schiaffo a queste persone che aspettano da anni!
La legge introduce due nuovi reati colposi: l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali. Tre i livelli di pena per l’omicidio stradale, corrispondenti alla gravità della condotta del conducente: da 8 a 12 anni di carcere se l’omicidio è commesso in stato di ubriachezza grave (con un tasso superiore a 1,5 grammi per litro) o sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope; da 5 a 10 anni di carcere se l’omicidio è commesso in uno stato di ubriachezza (con un tasso tra 0,8 e a 1,5 grammi per litro) e in presenza di violazioni stradali come eccesso di velocità, guida contromano, il mancato rispetto del semaforo, sorpassi e inversioni a rischio; da 2 a 7 anni se l’omicidio è commesso in violazione del codice della strada.
Sono tre anche i livelli di pena per le lesioni personali. Nel caso in cui il conducente sia ubriaco o drogato le pene vanno da 3 a 5 anni di carcere per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Nel caso in cui il conducente abbia nel sangue un tasso tra 0,8 e a 1,5 grammi di alcool per litro o l’incidente sia causato da manovre pericolose scatta la reclusione da 1 anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime. Nel caso di violazione del codice della strada senza alterazioni psicofisiche resta la pena prevista attualmente.
Contemplate anche le aggravanti, se il conducente fugge dopo l’incidente, ad esempio, la revoca della patente in caso di condanna o patteggiamento per omicidio o lesioni stradali, il raddoppio della prescrizione.
Lo Stato della Giustizia
Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando è intervenuto alla Camera per relazionare sullo stato della Giustizia in Italia nel 2015. Come prima cosa ha rivendicato al Governo in carica il merito di avere superato una lunga fase di scontro sulla giustizia e di avere inaugurato un confronto pacato con gli operatori e con le diverse forze politiche e sociali, per recuperare efficienza. Inoltre, il Governo ha fronteggiato la minaccia terroristica introducendo nuove figure di reato, potenziando gli strumenti per la sicurezza, rafforzando la cooperazione bilaterale con diversi Paesi.
Orlando ha ricordato poi i risparmi di spesa conseguenti alla riorganizzazione del Ministero, la gestione diretta dei fondi europei e la disponibilità di un miliardo di risorse aggiuntive da destinare ai processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei servizi, l’istituzione dell’ufficio del processo, l’assunzione di 4mila unità di personale nel prossimo biennio, il nuovo bando di concorso per 350 magistrati. Il Ministro ha, inoltre, evidenziato che il processo civile telematico ha consentito una riduzione strutturale dell’arretrato: nel 2016 le pendenze, che ammontavano a 6 milioni nel 2009, scenderanno a 4 milioni. Inoltre, all’esame della Camera vi è una riforma del codice di procedura civile per la semplificazione, il potenziamento del tribunale delle imprese, l’istituzione del tribunale delle famiglie. Tra le priorità vi è anche una riforma del diritto fallimentare volta a prevenire le crisi aziendali. Quanto alle novità sul versante penale, il Ministro ha richiamato il provvedimento di degiurisdizionalizzazione, il rafforzamento della lotta alla corruzione, il ddl sul voto di scambio politico mafioso, l’impegno profuso per una sistemazione organica degli ecoreati, i ddl sul caporalato e per l’introduzione del reato di tortura e la tutela delle vittime del reato.
Quanto all’esecuzione della pena, l’Italia rispetta il rapporto tra capienza delle carceri e presenza dei detenuti, ha detto Orlando, ma il problema principale è l’alto tasso di recidiva, per il mancato funzionamento della finalità rieducativa della pena. Il Ministro ha ricordato, infine, l’istituzione del garante dei detenuti e il dimezzamento dei bambini detenuti in carcere con le madri.
E ora si parla di doping
Sempre a proposito di sport, voglio ricordare l’appuntamento dal titolo “Più veloce del doping – Istruzione, informazione e prevenzione prima di tutto”, che si terrà sabato 30 gennaio 2015, dalle 9.45 alle 13, a Villa Visconti d’Aragona, a Sesto San Giovanni, organizzato dal Centro sportivo Libertas Sesto, con il patrocinio del Comune. Oltre a me, ci saranno Roberta Perego, assessore comunale alle Politiche educative e sociali, Stefano Mei, oro e argento ai Mondiali di atletica del 1985, e il medico Alessandro Da Ponte.
Corriamo per Milano
Domenica 31 gennaio 2016 alle ore 11.00 corro con Beppe Sala e Linus partendo dall’Arco della Pace a Milano. Vi aspetto per un selfie insieme prima e dopo corsa…
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Paolo Cova