Il Governo italiano si è impegnato a “valutare l’opportunità di sostenere i progetti e gli interventi svolti dagli Enti di promozione sportiva nelle periferie e nelle località svantaggiate per la gestione degli impianti sportivi spesso in condizioni degradate”. E a considerare la possibilità di “impiegare parte del fondo destinato al Coni, 450 milioni di euro, per sostenere questi enti per consentire di svolgere iniziative nei territori svantaggiati e nelle periferie cittadine”.
Una decisione rivoluzionaria quella presa alla Camera nelle more del voto al decreto legge sulle misure urgenti per interventi sul territorio: “È stato approvato un mio ordine del giorno che darà finalmente il peso che meritano alle attività sportive, agli enti che le promuovono, alle strutture che le ospitano nelle nostre periferie. Perché sport vuol dire salute e un’opportunità per molti giovani”, commenta soddisfatto l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, firmatario dell’ordine del giorno.
“L’attività sportiva di base svolge una funzione fondamentale per la prevenzione di malattie e migliora lo stile di vita delle persone, in particolare sotto l’aspetto sanitario – spiega, illustrando i contenuti del documento –. Lo sport svolge anche una funzione fondamentale per una maggiore integrazione e relazione tra le persone nel proprio territorio. Alcune realtà periferiche e svantaggiate vivono anche la dimensione dello sport come ambito per il recupero sociale di ragazzi e giovani”.
Non solo: “Lo sport di base è il primo passo per promuovere e far crescere atleti che svolgeranno attività agonistica – ricorda Cova –. In questi anni si sta evidenziando come la mancanza di un vero lavoro sui giovani e di investimento sullo sport di base abbia impoverito anche il settore agonistico, con risultati largamente insufficienti nelle discipline olimpiche e non”.
In tutto questo gli Enti di promozione sportiva sono parte integrante del “processo per uno sviluppo di sport di base e di un sistema di vivaio anche per futuri atleti agonisti e vanno sostenuti realmente”, conclude Cova.
Roma, 20 gennaio 2016