La notizia è di pochi minuti fa: l’agenzia mondiale antidoping (Wada) ha invitato la Federatletica internazionale (Iaaf) a sospendere gli atleti della Russia da qualsiasi competizione di atletica leggera. Secondo le indagini della stessa Wada diversi atleti russi farebbero uso di sostanze dopanti da anni, alterando i risultati delle gare.
“A ben vedere non è una novità nel mondo dello sport: quanto avvenuto tra Wada e Iaaf a proposito della diffusione di doping tra gli atleti russi e della richiesta della loro sospensione, è già accaduto anche in Italia con i 65 atleti segnalati dalla Procura di Bolzano per la mancata indicazione della reperibilità per i controlli ‘out of competition’, e dalla Procura antidoping. Ma mentre ora la Wada interviene e chiede di sospendere gli atleti russi dalle competizioni, in Italia la Procura antidoping, dopo ben quattro anni, ancora tace”, lo segnala l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, dopo aver appreso la decisione della Wada.
E ricorda che “c’è stato un po’ di attivismo quando è stata fatta l’interpellanza parlamentare, ma poi siamo tornati al silenzio assoluto. Forse alla Procura antidoping sperano che ci siamo dimenticati?”, conclude Cova.
Roma, 9 novembre 201 5