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L’agricoltura sociale è legge

Prima della pausa estiva, questa settimana, abbiamo approvato in Commissione Agricoltura in sede legislativa, quindi in via definitiva, il provvedimento che fa diventare legge l’agricoltura sociale. Tra le novità, viene introdotta la definizione di agricoltura sociale e in questo ambito rientrano le attività che prevedono l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale, prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante e iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche.

Le Regioni, nell’ambito dei Piani di sviluppo rurale, possono promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, con particolare riguardo alle pratiche di progettazione integrata territoriale e allo sviluppo dell’agricoltura sociale. Le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l’assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale. I Comuni prevedono specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche e gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività nell’ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli. Gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell’agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.

Viene poi istituito l’Osservatorio sull’agricoltura sociale, nominato con decreto del Ministero delle Politiche agricole. È chiamato a definire le linee guida e assume funzioni di monitoraggio, finalizzato al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento con le politiche rurali e comunicazione.

In sostanza, il provvedimento, che attiva risorse sociali e solidali, si propone di operare in un contesto di un nuovo welfare. In questo modo, come ha detto anche il Ministro, l’agricoltura sociale è un concreto strumento di riabilitazione ed inclusione, oltre che una opportunità economica. E la legge rimette al centro la tutela della persona e della sua dignità, creando una sinergia virtuosa tra obiettivi economici e responsabilità sociale.

 

Enti locali: grandi novità

Il Decreto Enti locali è stato l’altro importante provvedimento approvato. L’obiettivo che si pone è di migliorare il lavoro di comuni e regioni al servizio dei cittadini, portando sostanziali novità. Quella più discussa è stata il recepimento dell’intesa siglata il 2 luglio scorso dal Governo e dalle Regioni sulla spesa sanitaria e sulla revisione del patto triennale per la salute 2014-2016, che ha previsto una riduzione del livello complessivo del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, pari a 2.352 milioni di euro annui, a decorrere dal 2015. Sempre sul fronte sanitario, d’ora in poi i medici che prescriveranno degli esami superflui e inutili saranno multati. Inoltre, sarà potenziato l’organico dell’Agenzia italiana del farmaco con 241 assunzioni.

Per quanto riguarda l’imminente Giubileo, il decreto prevede che, per poter accedere alle prestazioni sanitarie del nostro Paese, i pellegrini dovranno pagare un contributo volontario di 50 euro, mentre saranno assunte in via straordinaria 2500 unità delle forze di polizia.

Per la Lombardia arriva una misura per garantire all’Autodromo di Monza gli investimenti necessari per mantenere in vita la manifestazione automobilistica del Gran Premio d’Italia di F1. Più in generale, vengono stanziati 530 milioni di euro destinati ai bilanci dei Comuni italiani come fondo di perequazione Imu/Tasi, e sale da 70 a 90 milioni di euro il fondo destinato alle Regioni per sostenere il funzionamento dei servizi per l’impiego.

Sul fronte agricolo, slitta ancora fino al 30 ottobre la prima rata dell’Imu sui terreni agricoli, senza dover far fronte a interessi e sanzioni. E di proroga si parla, per tutto il 2015, anche per il programma “Strade Sicure”.

Ancora, fior da fiore: i Comuni potranno indire il concorso per le maestre degli asili nido; scendono le sanzioni per città metropolitane e province che nel 2014 hanno sforato i parametri del patto di stabilità interno, e potranno prorogare i precari a tutto il 2015. A vario titolo, vengono inserite misure per la Sicilia, la Sardegna e le zone terremotate de L’Aquila e dell’Emilia Romagna.

 

Alla Camera è tempo di bilanci

Con 294 voti a favore e 100 contrari, alla Camera abbiamo dato il via libera al Conto consuntivo 2014 e, con 292 sì e 110 no, al Progetto di bilancio 2015. Contrari M5s e Lega. Fi non ha votato.

Cosa ci dicono questi documenti ed in particolare il bilancio 2015? Intanto, e soprattutto, che la spesa complessiva della Camera prevista per quest’anno è di 986,671 milioni, con una riduzione del 4,87%. E tale resterà anche nel 2016 e nel 2017. Era dal 2005 che non si fermava prima della soglia del miliardo. Secondo, che mantenere la Camera costa allo Stato, dal 1° gennaio 2016, 223 milioni di euro in meno rispetto al 1° gennaio 2013, data di inizio del precedente bilancio di austerity. Inoltre, nel 2015 è prevista una restituzione record allo Stato di risparmi effettuati: 34,7 milioni (nel 2013 erano stati 10, nel 2014 28,3).

Restano in vigore fino al 2017 tutte le misure di contenimento della spesa per i deputati adottate negli ultimi anni: niente adeguamento annuale delle indennità, fermo dal 2006. E conferma dei parametri per i rimborsi fissati nel 2011. E se per i Gruppi parlamentari la spesa rimane invariata, cala ancora decisamente la spesa della Camera nel 2015 per il personale: la riduzione è in media del 7,8%.

Crolla, invece, la spesa per gli affitti: meno 91,7% rispetto al 2014, ovvero 2 milioni e 300 mila euro circa, contro 26 milioni e 155mila. E un robusto taglio viene dato alla spesa per le assicurazioni di dipendenti e deputati, con un risparmio del 37,02%, e alle bollette di telefono, luce e gas con un meno 15,7%.

 

Mano tesa al Veneto

Sapete tutti cosa è accaduto in questi ultimi mesi e nei giorni scorsi in Veneto: prima una tromba d’aria che ha devastato la splendida riviera del Brenta, poi una catastrofica frana nel bellunese che ha portato morte e distruzione.

Per questo abbiamo approvato una mozione che va a sostegno di quelle popolazioni e che impegna il Governo a utilizzare parte del residuo rimasto del Fondo per le emergenze nazionali del 2015 ed eventualmente prevedere anche impegni del Fondo per il 2016 a favore dei beni pubblici e privati, di quelli delle attività economiche e produttive danneggiati o distrutti; a verificare, d’intesa con i sindaci dei comuni interessati, forme particolari di sospensione e/o esenzione dei tributi; ad assumere iniziative per prevedere, anche per il 2016, l’allentamento del Patto di stabilità per i comuni di Dolo, Mira e Pianiga nella legge di stabilità 2016; ad estendere immediatamente la dichiarazione dello stato di emergenza adottata dal Consiglio dei ministri del 17 luglio 2015 anche ai comuni di Auronzo di Cadore, San Vito di Cadore, Borca di Cadore e Vodo di Cadore; a valutare l’opportunità di allentare il Patto di stabilit&agrav e; anche per i comuni della provincia di Venezia e del Veneto che hanno dichiarato la loro disponibilità a impegnare risorse economiche a favore della ricostruzione; ad adottare provvedimenti che consentano il sostegno dei beni privati nonché delle attività economiche e produttive; ad assumere celeri iniziative specifiche per il recupero del patrimonio architettonico e culturale costituito dalle ville venete; a rafforzare le misure anti sciacallaggio, prevedendo anche l’impiego di unità dell’Esercito.

 

Cent’anni di Expo a Milano

Ho partecipato all’inaugurazione di una bella mostra espositiva alla Palazzina Liberty, a Milano, in largo Marinai d’Italia, fatta da 110 artisti che raccontano l’Italia dal 1906 al 2015, gli anni di Expo in città. Una bella iniziativa culturale aperta fino al 29 agosto.

Credo che valga la pena organizzare eventi come questi e visitarli, perché la cultura e la bellezza sono parti fondamentali della vita, ci arricchiscono e ci aiutano a guardare oltre i nostri confini. Troviamo il tempo per fermarci e farci attorniare dal bello e dalla cultura.

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Paolo Cova