Un nuovo sistema strategico di gestione del latte e del settore lattiero caseario che risolva il problema legato al prezzo pagato ai produttori con l’indicizzazione e investa sull’interprofessionale. Di questo ha parlato oggi, lunedì 15 giugno 2015, l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, nel suo intervento durante la discussione, alla Camera, sulle linee generali del disegno di legge di conversione del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi.
“In questi anni il latte è stato pagato agli allevatori a un costo inferiore al suo valore dall’industria – ha ricordato Cova –. Eppure, i prodotti lattiero-caseari trasformati danno valore aggiunto alla materia prima. Il risultato? L’abbandono della zootecnica con il risultato che dal 1996 a oggi ci sono 500mila vacche da latte in meno. E questo perché gli allevatori non ottengono un prezzo adeguato a mantenere aperte le aziende”.
Ora, invece, ha sottolineato il parlamentare Pd, “il decreto chiede di indicare parametri certi per il prezzo del latte, ma anche molta attenzione al prodotto trasformato perché l’industria paga un prezzo di molto inferiore rispetto a quanto lo rivende al consumatore. Inoltre, prevede che il prezzo fissato abbia una durata di almeno 12 mesi che è una garanzia per i produttori”.
L’eccessiva volatilità dei prezzi pagati alla fonte in questi anni ha portato anche a un’altra conseguenza, ha fatto presente Cova: “Gli allevatori hanno fermato i loro investimenti e poiché il mercato è molto frazionato, è importante che il decreto preveda anche l’interprofessione, che significa un tavolo dove dare un contributo unitario, una migliore strategia di vendita del prodotto”.
Indicizzazione e interprofessione non sono le uniche due strade per portare fuori le aziende dalla crisi, ha detto ancora Cova: “L’eccesso dell’ultimo anno ha portato a splafonare: grazie a un mio emendamento approvato già in Commissione Agricoltura, costoro vedranno riconosciuta una riduzione del 6% della multa. E, novità, il beneficio ricadrà anche su coloro che hanno splafonato del 100%. Con il principio della compensazione si permetterà a tante aziende di superare questa ulteriore difficoltà. E grazie a quanto prevede il decreto, tutta la filiera potrà camminare insieme con un unico obiettivo: valorizzare il prodotto finale”.
Roma, 15 giugno 2015