L’Italicum.
Con 334 sì e 61 contrari, alla Camera abbiamo approvato, a voto segreto, la nuova legge elettorale in via definitiva. Vi ricordo che a favore erano Pd, Ap, Sc e Pi-Cd. L’opposizione ha scelto di abbandonare l’Aula e di non partecipare al voto mentre i deputati della minoranza del Pd in dissenso con la legge sono rimasti e hanno votato no. Hanno partecipato al voto anche alcuni esponenti di Forza Italia.
La nuova legge elettorale entrerà in vigore dal 1 luglio del
2016 perché, come sapete, il nuovo sistema elettorale si applica solo alla Camera ed è quindi legato all’approvazione della riforma costituzionale che abolisce l’elezione diretta dei senatori.
Ricordo brevemente che adesso il territorio nazionale viene suddiviso in 20 circoscrizioni regionali, ciascuna delle quali a sua volta è suddivisa in collegi plurinominali per un totale di 100 collegi; il numero dei seggi assegnati da ogni collegio varierà da un minimo di 3 seggi a un massimo di 9 seggi; in ogni circoscrizione concorrono più liste di candidati; in ciascuna lista i candidati saranno presentati in ordine alternato in base al genere e i capilista dello stesso genere non potranno eccedere il 60% del totale in ogni circoscrizione; ciascun elettore, oltre al voto alla lista, potrà esprimere due preferenze, una maschile e una femminile; nel caso in cui la lista che ha conseguito la maggioranza delle preferenze non raggiunga il 40% dei voti, si procederà a un secondo turno di ballottaggio tra le due liste che hanno ottenuto il maggior numero di voti validi; l’attribuzione dei seggi si svolge su base nazionale e proporzionale, con una soglia di sbarramento al 3% e un premio di maggioranza alla lista vincitrice, che in ogni caso non potrà avere più di 340 seggi, pari al 54% del totale.
Un percorso e il suo risultato
Nella news della scorsa settimana avevo rimandato il mio personale commento alla definitiva approvazione dell’Italicum.
Il percorso iniziato 16 mesi fa alla Camera ha portato a cambiamenti della norma sia alla prima lettura della Camera, sia a quella del Senato. Gli accordi intercorsi tra tutte le forze politiche hanno modificato il testo finale in diversi punti, tra i quali l’innalzamento della soglia di accesso al premio di maggioranza, il ballottaggio al secondo turno, l’abbassamento delle soglie di sbarramento che favoriscono la rappresentatività di partiti minori, l’introduzione delle preferenze dopo i capilista e il premio alla lista.
Questa legge introduce, per la prima volta in Italia, un sistema elettorale maggioritario puro che non accoglierà i favori di chi predilige il sistema proporzionale. Certamente entrambi i sistemi presenti in altri Paesi garantiscono comunque la democrazia.
E adesso ci sono anche gli ecoreati
Questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato in terza lettura anche il testo unificato delle proposte di legge che introducono nuovi delitti a salvaguardia dell’ambiente, noti come ecoreati. Il provvedimento passa ora nuovamente al Senato.
Si tratta di un provvedimento atteso da oltre 15 anni che consente di fare un passo avanti decisivo nell’azione di contrasto all’illegalità ambientale, anche attraverso l’introduzione nel nostro ordinamento di nuove fattispecie delittuose, incentrate sulla produzione di un danno all’ambiente.
Il testo unificato persegue essenzialmente tre obiettivi: inasprire il quadro sanzionatorio per le condotte che danneggiano l’ambiente, attualmente punite prevalentemente a titolo di contravvenzione, inserendo nuovi delitti nel codice penale e nuove ipotesi di responsabilità derivante da reato per le persone giuridiche, come i reati di disastro ambientale, inquinamento ambientale, impedimento al controllo ambientale, omessa bonifica, traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività; raddoppiare il termine di prescrizione per i nuovi delitti; prevedere forme di ravvedimento operoso mediante una diminuzione di pena nei confronti di chi si adopera per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, anche aiutando concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella ricostruzione dei fatti, nell’individuazione dei colpevoli e provvedendo alla messa in sicurezza e alla bonifica.
Election Day
A coloro che devono votare nel proprio Comune, ricordo che è stato approvato anche l’Election Day, che permette lo svolgimento delle prossime elezioni regionali e amministrative in un’unica tornata, ovvero domenica 31 maggio 2015.
Imu, arrivano le esenzioni
E in questa proficua settimana abbiamo anche votato la mozione che impegna il Governo a garantire una maggiore equità nell’applicazione dell’Imu, ampliando le esenzioni ai terreni siti in aree svantaggiate e nelle porzioni montane dei comuni parzialmente montani, tenendo conto delle condizioni geografiche e socioeconomiche, delle caratteristiche orografiche e di redditività dei suoli e del livello di rischio idrogeologico dei territori, dando priorità ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. Una buona notizia, quindi, per questa categoria di imprenditori e lavoratori, per i quali il Governo è stato impegnato da noi anche ad adottare, nell’ambito del riordino della fiscalità locale nella local tax, misure per consentire agli enti territoriali l’autonomia decisionale riguardo all’eventuale introduzione dell’imposta.
Inoltre, per i terreni agricoli colpiti da calamità naturali o sui quali insistono colture colpite da fitopatie, si chiede di prevedere sostegni e contributi parametrati all’entità dei danni al fine di favorire il ripristino del potenziale produttivo delle colture e di sostenere il reddito degli agricoltori. Infine, importantissimo, si impegna il Governo a estendere l’esenzione ai piccoli proprietari di terreni, anche se non coltivatori diretti, che li utilizzino per autoconsumo familiare o che li abbiano ceduti in fitto o in comodato d’uso a coltivatori diretti o a imprenditori agricoli a titolo principale.
Meno vincoli per gli enti locali
Se gli enti locali, in questa fase storica, stanno soffrendo, soprattutto da un punto di vista economico, il Governo deve intervenire. È per questo che abbiamo approvato alcune mozioni che vogliono garantire a Comuni, Province e Città metropolitane adeguati trasferimenti di risorse, in particolare per quanto riguarda i servizi sociali essenziali, nelle more delle disposizioni della legge di stabilità per il 2015.
Abbiamo, dunque, impegnato l’Esecutivo ad adottare con la massima sollecitudine ogni iniziativa utile volta a dare soluzione alle principali criticità normative relative agli enti territoriali, con particolare riferimento alla rideterminazione degli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018 e delle sanzioni per mancato raggiungimento degli obiettivi;
alla possibilità per Province e Città metropolitane di rinegoziare i mutui e utilizzare gli spazi ottenuti a copertura di spese correnti; all’introduzione di meccanismi di perequazione per l’applicazione delle nuove norme in materia di Imu-agricola e al rinnovo, almeno parzialmente, di quelli previsti per il passaggio dall’Imu alla Tasi.
Altro impegno al Governo è stato quello di valutare l’opportunità di consentire a Province e Città metropolitane di non approvare il bilancio pluriennale, limitandosi al solo bilancio di previsione 2015, consentendo, in via eccezionale, l’utilizzo degli avanzi di gestione 2014 per il conseguimento degli equilibri. Inoltre, di assumere iniziative per prevedere un’ulteriore evoluzione del sistema dei vincoli di finanza pubblica tra Stato e amministrazioni locali che sia caratterizzato da semplicità operativa e di rafforzare ulteriormente il percorso già avviato volto a rilanciare e sostenere i programmi di investimento degli enti locali.
Mano tesa ai piccoli di Yarmouk
Nella martoriata Siria esiste un campo profughi, quello di Yarmouk, dove l’emergenza umanitaria è grave e reale, purtroppo in modo particolare per i minori. Ecco perché alla Camera abbiamo approvato una mozione che impegna il Governo a mettere in atto a livello internazionale tutte le azioni necessarie per ridurre il livello della violenza in Siria per porre le premesse di un processo politico inclusivo nel Paese che possa facilitare il compito di arginare questa tragedia che coinvolge tanti bambini e adolescenti, prendendo immediati contatti con enti e associazioni che già operano sul territorio.
Vorremmo anche veder intensificare, in tutte le pertinenti sedi internazionali, le iniziative più appropriate, anche mediante la creazione di corridoi umanitari e programmi di accoglienza, destinate ai bambini di Yarmouk e alle centinaia di minori che sono profughi in Libano, ostaggi del terrorismo.
E in Italia si possono promuovere permanenze temporanee di questi piccoli con modalità simili a quelle già sperimentate con successo in occasione dell’accoglienza dei bambini di Chernobyl da parte di tante nostre famiglie.
Un Sistri da rivedere
Ho aderito a una risoluzione che si occupa del Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti (Sistri), un programma che dovrebbe evitare il ripetersi di fenomeni come quello della cosiddetta “terra dei fuochi”, ma che, da un punto di vista tecnologico, è nato già vecchio. Tant’è che lo stesso Ministro dell’Ambiente ha annunciato un nuovo sistema di prossima realizzazione. Nel frattempo, le eventuali sanzioni sono state prorogate.
Nella risoluzione impegniamo, perciò, il Governo ad adottare gli atti necessari a sospendere dal 1° gennaio 2016 l’obbligo di adesione al Sistri fino alla piena operatività, previo collaudo con esito positivo, di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che semplifichi effettivamente le procedure, sia sostenibile per le imprese ed efficace per i controlli; a imporre l’obbligo di coinvolgere le associazioni di categoria; a prevedere, nelle more della piena operatività, solo forme di adesione volontaria; ad adottare con urgenza i provvedimenti normativi necessari che garantiscano comunque la tracciabilità dei rifiuti.
Chiudo questa news invitandovi al convegno “Cooperazione Oltre gli scandali” il 16 maggio 2015 dalle ore 9.30 presso palazzo Pirelli (Mi) nel quale sarò relatore. Clicca qui per la locandina.
Paolo Cova