On.Cova: “Legge di stabilità: il Tfr in busta paga non generi ingiustizie”
Anche l’on.Paolo Cova, parlamentare del Pd, lombardo, entra a gamba tesa nei distinguo rispetto al Governo sulla Legge di stabilità che oggi il collega Matteo Richetti fa in un’intervista: “Ottimo l’intervento di Matteo Richetti, proprio perché specifica la bontà dei grossi interventi, in particolare quelli che vanno a stabilizzare gli 80 euro, la decontribuzione delle assunzioni e il taglio dell’Irap, ma è importante sottolineare che nella manovra voluta dal Presidente Renzi e dal suo esecutivo restano degli evidenti punti critici”, sottolinea Cova.
Quindi,continua il parlamentare Pd, “pur nella convinzione che la legge di stabilità sia una manovra che sicuramente mira alla ripresa e alla crescita del Paese, trovo giusto, però, soffermarmi sulla questione del Tfr, ovvero soldi dei lavoratori che vengono accantonati durante gli anni di lavoro. Se si decide che i dipendenti possono eventualmente richiedere di averne una parte, ogni mese, in busta paga, non si possono poi creare differenze tra lavoratori pubblici e privati, proprio come ha detto Richetti. Non bisogna, cioè, generare disparità e soprattutto ingiustizie”.
Interventi,dunque, a livello nazionale, ma anche regionale: “Faccio un esempio che conosco bene: in Italia abbiamo più facoltà di veterinaria che in tutta Europa e uno sbocco occupazionale sempre più ridotto. A che scopo mantenerle? Le facoltà inutili vanno ridotte o chiuse, addirittura – sostiene Cova –. Altro aspetto: la Lombardia ha più unità cardiochirurgiche che tutta la Francia e la maggior parte di queste sono convenzionate. Anche in questo caso, visto quanto sostengono Maroni e la Lega a proposito dei tagli alla sanità, bisogna intervenire dove ci sono sprechi e situazioni insostenibili”.
Roma, 18ottobre 2014