On. Cova: “Per il benessere animale serve prima di tutto l’educazione, a partire dai più giovani. Basta randagismo e importazione illegale di cuccioli”
Si è discusso ancora di benessere animale oggi, mercoledì 24 settembre 2014, alla Camera. Sono state votate le mozioni, già presentate qualche giorno fa, concernenti iniziative, nell’ambito del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, per la tutela dei diritti degli animali e tra queste quella di cui è primo firmatario l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, approvata a maggioranza.
“In mattinata il Sottosegretario alla Salute ha dato il parere del Governo e, per quanto riguarda la mia mozione, è stata fatta una modifica, da me accettata, che va in senso ancora più vincolante verso la prevenzione del randagismo, ponendo come fondamentale la sistemazione delle cucciolate e il controllo delle nascite”, fa sapere Cova.
Nel suo intervento Cova ha ribadito ancora una volta che, in chiave europea, “è prioritario avere dei centri di referenza sul benessere animale nei singoli Paesi, che forniscano dati certi e scientifici”, eche alla base del concetto di benessere animale vi siano “indicazioni di buone pratiche e buona gestione, ad esempio sul tema del trasporto”.
Il principio di fondo, però, per Cova sta nella formazione: “Occorre comunicare con i bambini, i giovani, il grande pubblico per promuovere il concetto di proprietà dell’animale. Serve una forma di sensibilizzazione propedeutica per avere degli adulti consapevoli che non maltratteranno o abbandoneranno gli animali”. Ma, come aveva già denunciato, “è necessario anche che non si richiedano più cuccioli troppo piccoli, aspetto che poi comporta l’importazione illegale di animali. I servizi di vigilanza veterinaria degli Stati membri devono essere allertati e cooperanti affinché non si verifichino più questi traffici”.
Inoltre, dall’estero arrivano spesso cani e gatti adottati con zoonosi ed evidenti segni clinici di malattie che rischiano di diffondersi su larga scala. È necessario vietare queste adozioni internazionali e l’Europa deve intervenire”.
E se per il randagismo “le difficoltà economiche dei Comuni impediscono di affrontare in maniera radicale il problema, bisogna cercare di aumentare l’identificazione degli animali, attraverso i chip”. Per Cova l’obiettivo è “arrivare a svuotare i canili, accompagnando le cucciolate degli animali e attuando le sterilizzazioni”.
Infine, un riferimento chiaro al superamento degli stabulari: “È opportuno predisporre tutte le misure volte a ridurre e sostituire gli animali nelle strutture scientifiche”, ha concluso Cova.
Roma, 24 settembre 201 4