On. Cova: “Chi non sterilizza il proprio animale, paghi le tasse al Comune per la lotta al randagismo”
Chi non sterilizza il proprio animale da compagnia o chi non provvede a una opportuna sistemazione delle cucciolate, rischiando così di aumentare il fenomeno del randagismo, dovrà contribuire economicamente, attraverso il versamento di contributi, al sostegno degli enti locali che in questo modo possono mantenere i canili. È il passaggio più ‘forte’ della mozione sul benessere animale presentata e discussa oggi, giovedì 4 settembre 2014, nell’Aula della Camera, da Paolo Cova, parlamentare del Pd, di professione veterinario.
Quello di Cova è stato quasi un appello: “Dobbiamo assolutamente intervenire sulle cucciolate: il randagismo si combatte così. La prevenzione è meglio della cura. Dunque, il proprietario deve sterilizzare il proprio animale, per evitare gli abbandoni che vedono il loro picco subito dopo Natale, perché non c’è una vera cultura del benessere animale”.
Cova ha toccato molti temi in questo senso, partendo da un assunto: “Il benessere animale stabilisce l’importante rapporto tra uomini e animali. Ricordiamoci che l’Unione europea li consideri esseri senzienti. Ecco perché è importante accrescere, a partire dai più giovani, il concetto di proprietà responsabile degli animali, che se non viene capito completamente porta, appunto, ai fenomeni di randagismo, ancora fin troppo presenti in Italia e in moltissimi paesi dell’Ue”.
Altra questione importante per il veterinario buiatra Cova è “ciò che è stato fatto in questi anni per il benessere degli animali da reddito in termini di investimento da parte degli allevatori, ma a loro bisogna fornire dati tecnici coerenti, scientificamente supportati e uniformi sulle buone pratiche animali”.
Pure sulla sperimentazione c’è ancora molto da lavorare, secondo Cova: “È effettivamente necessario fermarsi su forme diverse e alternative di ricerca che abbandoni quella sugli animali. L’Unione europea deve incentivare altre modalità e lo può fare”.
E per quanto riguarda il commercio degli animali da affezione, il parlamentare Pd ha chiesto di “fare chiarezza sulle norme, perché il traffico di cuccioli avviene in età così prematura che il tasso di mortalità è altissimo. Ma per fare questo serve anche una corretta informazione a giovani, ragazzi e, in generale, a ogni cittadino europeo che devono capire l’importanza di non richiedere cuccioli così piccoli”.
Infine, Cova ha auspicato un intervento del Ministero di Grazia e giustizia sul problema dell’affidamento degli animali posti sotto sequestro, “non solo quelli che arrivano dall’estero in condizioni precarie, ma anche quelli maltrattati: forse non è noto, ma spesso vengono affidati allo stesso proprietario che è stato crudele con loro”.
Roma, 4 settembre 2014