ASSEMBLEA ASSOCIAZIONI E AMMINISTRATORI PER INCENERITORE TREZZO

“Non possiamo più attendere che i giorni passino. Dobbiamo muoverci per sottolineare con forza tutta la nostra contrarietà e la dannosità dell’eventuale raddoppio del termovalorizzatore di Trezzo”. Questo il commento del consigliere provinciale Paolo Cova e del consigliere regionale Fabio Pizzul, entrambi del PD e candidati rispettivamente alla Camera e alla regione, al termine dell’incontro svoltosi ieri sera nella sala consiliare di Grezzago con i rappresentanti del territorio e delle associazioni ambientaliste.

Il 6 dicembre scorso, con la richiesta di integrazioni al progetto rivolta alla società Prima srl, la regione ha di fatto sbloccato l’iter che potrebbe condurre, entro al massimo 120 giorni alla decisione rispetto all’istanza di raddoppio presentata dalla stessa società.

“Chi predicava con tranquillità e sicurezza che il raddoppio dell’inceneritore era definitivamente tramontato” continuano i due esponenti del PD “deve ora spiegare quali strade intenda intraprendere affinché l’ipotesi venga davvero scongiurata, visto che la procedura tecnica delle regione sembra destinata a viaggiare ormai spedita”.

Durante l’incontro, guidato dal sindaco di Grezzago Vittorio Mapelli, si è deciso di attuare ogni forma di pressione su colui che, di fatto, ha il compito di guidare le iniziative del territorio, il sindaco di Trezzo che neppure ieri sera, peraltro, era presente all’incontro.

La stessa disponibilità dell’azienda a prendere in esame soluzioni alternative che avrebbero fermato definitivamente il raddoppio, ipotesi timidamente e informalmente emersa ormai qualche mese fa, appare ora superata dall’accelerazione subita dall’intera vicenda. Ancora fermo, invece, lo studio epidemiologico che potrebbe dimostrare come l’impatto dell’impianto sulla salute dei cittadini sia davvero insostenibile.

Nei prossimi giorni il PD di Trezzo chiederà la convocazione di un consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza per fare il punto sulla situazione e chiedere al sindaco Villa di muoversi con urgenza per sboccare finalmente lo studio epidemiologico e ribadire che il raddoppio non è sostenibile dalle comunità locali del trezzese e non è logico alla luce della drastica diminuzione dei rifiuti da bruciare registrata negli ultimi due anni nell’intera regione.