Il Modello 4, più noto agli operatori di settore come Foglio Rosa, è al centro di un’interrogazione al Ministro della Salute dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd. La confusione che genera, il rischio di sanzioni anche pesanti, hanno indotto Cova – che di professione fa il veterinario nell’ambito dell’allevamento bovino – a chiedere un intervento del Ministero, competente in quanto la questione ha a che fare con la farmacovigilanza sugli animali e il modo in cui sono trattati e alimentati.
Nell’interrogazione Cova ricorda che “il Mod. 4 è un documento che deve essere, obbligatoriamente, compilato in caso di trasporto di animali della specie suina, bovina, ovina, caprina, equina, bufalina ed altri animali da cortile, quali volatili e conigli”. Il documento continua precisando che nella sezione B ‘dichiarazione per il macello’ del Mod. 4 vi è l’obbligo di dichiarare se gli animali siano sono stati trattati o alimentati con sostanze farmaceutiche e se tale trattamento non si sia verificato nei precedenti 90 giorni o fin dalla nascita. Questioni che allevatori e veterinari si trovano a dover affrontare praticamente ogni giorno.
“In questi anni di lavoro che ho svolto proprio nell’ambito dell’allevamento di bovini da latte – aggiunge Cova –, mi sono accorto che la compilazione di questa parte del Modello, modificata tra l’altro in tempi recenti, nel 2006, genera negli allevatori una notevole confusione, visto che le voci sembrano essere discordanti tra loro. Quindi è facile compiere errori. Tuttavia sbagliare questo documento significa incorrere in sanzioni amministrative e addirittura penali. Ho constatato che questo avviene in quanto la formulazione del Modello 4 è ancora legata a un vecchio schema, in cui il sistema della farmacovigilanza non era così attento come ora”.
Perciò, dice il parlamentare Pd, se “il Foglio Rosa chiede correttamente agli allevatori il rispetto dei tempi di sospensione dei trattamenti prima del trasporto, nel contempo però chiede anche se è stato effettuato un trattamento nei 90 giorni antecedenti, chiarimento che diventa superfluo e inutile. E mette in estrema difficolt à gli operatori del settore”.
Per questo Cova con l’interrogazione intende sapere “se il Ministro non ritenga opportuno prevedere con proprio atto la modifica della sezione B e quante siano, dal 2006 ad oggi, le sanzioni riscontrate relative all’errata compilazione di questa parte del Modello 4”.
Roma, 15 maggio 2013