“La Ministro De Girolamo convochi subito il Tavolo sul prezzo del latte: dobbiamo andare verso l’indicizzazione. Gli industriali guadagnano troppo rispetto al lavoro e al rischio di impresa dei produttori”. E’ netta la presa di posizione di Paolo Cova, parlamentare del Pd e componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera: per questo, nei prossimi giorni, la risoluzione che contiene questo impegno e di cui è primo firmatario verrà discussa proprio in Commissione.
Nel documento Cova non solo chiede al Governo di impegnarsi “ad attivarsi in tempi rapidi per convocare un tavolo tra industriali e allevatori per giungere alla definizione di un prezzo del latte bovino equo, in linea con quanto disposto dal quadro giuridico nazionale ed europeo”, ma anche di “garantire un prezzo del latte bovino indicizzato, combinando vari fattori che possono comprendere indicatori di mercato che riflettono cambiamenti nelle condizioni di mercato, il volume consegnato e la qualità o la composizione del latte crudo consegnato, i costi delle materie prime e il costo finale di vendita del latte”.
“Non possiamo dilazionare oltre i tempi per dare un equo compenso al comparto – aggiunge Cova –. Come ricordo nella risoluzione, il settore ha perso circa 500.000 bovine da latte negli ultimi 10 anni, con una riduzione drastica degli allevamenti, mentre l’Italia importa ancora il 60% dei prodotti lattiero caseari dall’estero”.
Cova sciorina i numeri, per dimostrare la discrepanza tra chi alleva e chi trasforma: “Attualmente gli industriali possono vendere il latte, acquistato a 0,38-0,41 euro al litro, a un prezzo di 0,50, con un guadagno di 0,10 euro/litro senza assumersi nessun onere dei rischi. Invece, agli allevatori resta il rischio di impresa che significa, senza mezzi termini, anche la chiusura della propria attività”.
Roma, 9 settembre 2013