Si sono tenute oggi, giovedì 3 ottobre 2013, in XIII Commissione Agricoltura della Camera, le audizione dei rappresentanti delle organizzazioni Agrinsieme (Confagricoltura, Cia, Alleanza delle cooperative), Coldiretti, Copagri, UeCoop e Unci su questioni riguardanti il grano duro italiano.
“Anche in questo settore, esistono delle forme di speculazione che danneggiano i produttori e i consumatori – interviene Paolo Cova, parlamentare del Pd e componente della Commissione –. Succede, infatti, che i produttori vengano pagati circa 24 euro al quintale, mentre i consumatori, dopo il passaggio attraverso le industrie, si ritrovano un ricarico del 300-400%. E’ evidente il guadagno massiccio che incamera la trasformazione”.
Eppure, dice, non senza disappunto, Cova, “stiamo parlando di un prodotto primario della dieta mediterranea, cioè si tratta di pasta e pane, prodotti acquistati dai consumatori quotidianamente. Ancora una volta, come nel caso del latte, non c’è corrispondenza tra quanto la materia prima viene pagata alla fonte e il prezzo con cui viene immessa sul mercato. Queste speculazioni sono sempre a carico del consumatore che paga caro un prodotto che viene remunerato di meno all'origine”.
Roma, 3 ottobre 2013