“Oggi la vicenda delle quote latte è tornata prepotentemente alla ribalta con la notizia che la Magistratura sta indagando sul metodo di calcolo dell’Agea, l’Agenzia ministeriale per le erogazioni in agricoltura. Sul tema sto chiedendo da tempo al Governo di intervenire per fare piena luce su fatti che per anni hanno sconvolto il mondo lattiero-caseario”, dice l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd e veterinario di professione proprio nel settore dei bovini da latte, che in proposito ha anche presentato un’interrogazione a risposta scritta.
“Avevo già denunciato nelle Aule del Parlamento la situazione – aggiunge Cova – e cioè che dalle relazioni svolte dagli inquirenti, ufficiali della Guardia di Finanzia e dei Carabinieri, potevano emergere le prove che il numero delle vacche da latte presente nelle aziende era differente rispetto a quanto dichiarato dall’Agea. Questo significa solo una cosa: potrebbe configurarsi un danno a carico dello Stato italiano per una errata comunicazione del quantitativo di latte prodotto nelle aziende agricole, ma anche di tutti gli allevamenti da latte italiani che sono stati danneggiati, appunto, da uno splafonamento inesistente. Ora è ufficiale che si sta indagando in questa direzione”.
Cova chiede perciò che “il Presidente del Consiglio e il Ministero delle Politiche agricole pretendano chiarezza su questi dati e se i magistrati rilevassero davvero delle scorrettezze da parte dei funzionari Agea, diventa ancora più urgente arrivare alla verità. E’ il momento di schierarci a tutela dello Stato in questa vicenda che si trascina da oltre 30 anni”.
Roma, 18 novembre 2013