Ex Sisas: ho denunciato il traffico di rifiuti tra discariche lombarde ancora a partire dal 2011…….

 

On. Cova: "Ex Sisas: ho denunciato il traffico di rifiuti tra discariche lombarde ancora a partire dal 2011. Troppa facilità da parte di Regione e Ministro"

 

 

“Ho cominciato tre anni fa, da consigliere provinciale, a denunciare uno strano traffico di rifiuti tra l’area ex Sisas e alcune discariche regionali, tra cui quella di Inzago e il sito di smaltimento di Cornaredo. Eppure siamo arrivati a oggi, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”: lo dichiara l’on. Paolo Cova, parlamentare milanese del Pd, che quando sedeva a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano, per l’intero 2011 ha presentato tutta una serie di interrogazioni urgenti per sapere cosa stesse realmente accadendo.

 

“Era emerso che materiale proveniente dalla bonifica dell’area ex Sisas, presumibilmente rifiuti pericolosi, erano stati stoccati temporaneamente nel sito di Cornaredo e smaltiti a Inzago – continua il racconto Cova –. Ma non sono mai riuscito a sapere se le autorizzazioni per il trattamento e stoccaggio di rifiuti tossici e pericolosi provenienti da Pioltello in questi due siti fossero corrette e se c'era corrispondenza tra i codici CER dei materiali che venivano trasferiti e stoccati”.

 

Una vicenda che lo ha visto protagonista da consigliere provinciale (qui il link al video di uno dei suoi interventi in Consiglio provinciale) e che porta oggi Cova a fare una amara riflessione: “Il tema delle bonifiche deve essere affrontato seriamente per recuperare un territorio ferito. C’è stata troppa facilità nell’assegnare gli appalti per le bonifiche, sia a livello regionale che da parte dell’allora Ministro. E la salute dei cittadini è stata messa dopo l’urgenza inspiegabile di svuotare il sito di Pioltello entro pochi giorni”.

 

E a proposito di quanto sta facendo ora il Parlamento, aggiunge: “Stiamo affrontando proprio in questi giorni, nell’Aula della Camera, il decreto sulla terra dei fuochi e c' è tutto il dramma di quel territorio. Anche in Regione Lombardia si doveva e si poteva fare di più, ma non è stato fatto. Per preservare la salute dei cittadini non basta un decreto: ci dovrebbe essere anche un controllo continuo delle procedure”.

 

Roma, 22 gennaio 201 4


Paolo Cova