On. Cova: “Cosa si cela dietro furti e smarrimenti di capi di bestiame?”
Che cosa si cela dietro i furti di bovini e bufale nelle campagne italiane? Forse un tentativo di mascherare la vicenda delle quote latte? Oppure macellazioni abusive? O ancora il mancato rispetto delle norme sul benessere animale? Se lo chiede in tre interrogazioni a risposta scritta l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, che da sempre segue la vicenda delle quote latte. E vuole vederci chiaro.
“Le interrogazioni sono rivolte ai Ministri dell’Agricoltura Maurizio Martina, dell’Interno Angelino Alfano e della Sanità Beatrice Lorenzin – fa sapere Cova –. A tutti e tre riassumo la vicenda, ricordando che in alcune regioni italiane vengono segnalati continui furti di capi bovini e bufalini. Un fenomeno che si sta trascinando da almeno 12 anni e che mette a rischio il nostro patrimonio zootecnico, come pure la tracciabilità degli alimenti di origine animale. Ma ciò che più mi preoccupa e che chiedo ai Ministri di chiarire, è se questi furti siano fatti artatamente per cercare di nascondere altro. Il mio dubbio è che alcune stalle ricevano contributi senza avere realmente i capi, mantengano la propria quota latte e poi l’affittino dichiarando i furti. Altra ipotesi è che questi animali vengano destinati alla macellazione abusiva. Infine, le norme sul trasporto degli animali ‘a terra’ invita a dichiarare il furto piuttosto che il rispetto delle buone pratiche di gestione degli animali”.
In ognuna delle interrogazioni Cova chiede quali interventi il Ministero faccia per quanto di sua competenza: “Da Martina vorrei sapere se sono state fatte verifiche sui pagamenti della Pac e dei contributi sulla produzione di latte negli allevamenti che hanno dichiarato continui e costanti furti o smarrimenti, come pure se le aziende interessate hanno affittato o venduto parte della propria quota latte dal 2002 al 2013. Ad Alfano chiedo quali azioni sono state messe in atto da parte degli organi di polizia giudiziaria di fronte a casi così consistenti di danni al patrimonio zootecnico italiano e alla sanità e salubrità degli alimenti. Mentre dalla Lorenzin vorrei informazioni su quali interventi siano stati messi in atto per garantire le buone pratiche di gestione degli animali e delle norme sul benessere animale, ma anche cosa sta facendo il Ministero per prevenire le macellazioni abusive”.
Roma, 23 aprile 2014