L’Amore sa attendere

L'AMORE SA ATTENDERE
L'amore sa aspettare, aspettare a lungo, aspettare fino all'estremo. Non diventa mai impaziente, non mette fretta a nessuno e non impone nulla. Conta sui tempi lunghi.
È stato l'evangelista che ha coniato la più alta definizione di Dio, ho Théos agàpe estín, «Dio è amore». Giovanni ci spinge a ritornare su un tema inestricabilmente intrecciato col cristianesimo, al punto tale da diventare l'unità di misura della stessa fede: «Da questo vi riconosceranno come miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri» (Giovanni 13, 35). Noi lo facciamo attraverso le belle parole del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, martire nel 1945 sotto il nazismo. È interessante notare che, proprio nel lager, egli scriveva pagine intense sull'amore per Dio ma anche lettere molto delicate alla sua fidanzata: «Davanti a me è appesa la tua foto e per molte settimane dovrò accontentarmi di essa. Eppure sento la tua voce. Il tuo sorriso, un po' triste, vedo i tuoi occhi, sento la tua mano». Ora, in questa esperienza divina e umana Bonhoeffer sottolinea un aspetto che è sempre più smarrito nei nostri giorni così frenetici, che vogliono tutto e subito. L'amore vero è un itinerario «in-finito» rispetto agli altri atti esteriori della vita. La maturazione avviene lungo un percorso di anni e l'amore di un genitore sa vegliare con pazienza sulla strada di un figlio. L'amore sboccia e fiorisce secondo tempi che sono sempre personali e non codificati e obbligati ed è per questo che non lo si può forzare o accelerare. Purtroppo oggi l'amore è confuso col possedere ed è per questo che spesso si riduce solo a un fugace e superficiale incontro di corpi o di sensazioni.

da Mattutino di Avvenire